Il suo nome non figura nel tabellino dei marcatori ma, a dimostrazione che la forza di una squadra è il collettivo, pur avendo giocato solo nelle battute finali del match anche Andrea Accardi fa parte del cast dei protagonisti del successo casalingo per 3-0 ottenuto dal Palermo contro la Paganese. Il sorriso dei rosanero, che per la prima volta in questa stagione hanno centrato la terza vittoria consecutiva portandosi ad un solo punto dalla capolista Bari e dando continuità ad una serie positiva impreziosita da 16 punti nelle ultime 6 partite, risplende sul volto del difensore palermitano. Che, entrato al tramonto della gara al posto di Almici, ha potuto ‘festeggiare’ l’esordio stagionale e l’uscita dal cono d’ombra nel quale è rimasto imprigionato per tre mesi e mezzo a causa di un infortunio al polpaccio che non gli ha dato tregua: «Sono emozionato e sinceramente non mi aspettavo un’accoglienza del genere – ha sottolineato il numero 4 rosanero acclamato dal collettivo della Curva Nord 12 che gli ha dedicato anche uno striscione di bentornato – ho un feeling speciale con i tifosi che ringrazio per essermi stati vicino anche nei momenti di difficoltà. E colgo l’occasione per ringraziare la mia famiglia, la società, il presidente, i compagni e in particolare Matracia e Fici (rispettivamente responsabile sanitario e massofisioterapista, ndr) per avermi seguito con grande attenzione in questi mesi particolarmente complicati. Stavo male perché vedevo che il polpaccio non rispondeva come volevo e come volevamo ma non ho perso la fiducia e adesso, all’uscita dal tunnel, possiamo goderci la luce».
Il suo prossimo step, una volta riassaporato il gusto della partita e del calcio giocato, sarà allinearsi ai compagni dal punto di vista della condizione: «La stagione scorsa ormai è alle spalle. Adesso entro in punta di piedi in un gruppo che sta facendo benissimo e so che dovrò lavorare il triplo per raggiungere il livello della squadra. Parlerò con lo staff perché ho bisogno di lavorare. Io senza il lavoro sono un giocatore nullo. Un giudizio su questo momento d’oro? Mi prendevano per pazzo quando dicevo, in concomitanza con il periodo buio, che questo è un gruppo molto forte. Adesso dobbiamo volare basso e ragionare partita dopo partita. Poi tireremo le somme». Maturità, umiltà e voglia di rimanere costantemente sul pezzo, virtù che trasudano dalle parole di Accardi, sono state le stesse chiavi vincenti usate oggi dal Palermo che ha avuto il merito di rendere facile una partita comunque insidiosa spingendo subito sull’acceleratore e dimostrando con i fatti di essere nettamente superiore all’avversario: «Sono contento perché ci siamo impossessati subito della partita e questo non accade spesso anche perché ce lo impediscono – ha spiegato Filippi – abbiamo disputato una buona gara in linea con altre buone partite come ad esempio ad Andria o in casa con il Potenza. E’ stata la vittoria del gruppo, composto da 24 leader, e a questo proposito vorrei sottolineare il fatto che chi è entrato dalla panchina ancora una volta ha fornito un ottimo contributo».
Il riferimento, ad esempio, è a Soleri che pochi minuti dopo il suo ingresso in campo ha siglato nella ripresa il gol del 2-0 (tocco ravvicinato su una punizione calciata da Silipo, un altro subentrato) che di fatto ha ‘tagliato le gambe’ alla compagine campana: «So come lavora la squadra e sono convinto che abbia ancora ampi margini di miglioramento. Un aspetto su cui lavorare, appunto, è la ricerca di un maggiore cinismo negli ultimi sedici metri. L’importante, in ogni caso, è la solidità e rimanere sempre corti lavorando l’uno per l’altro. E tra gli aspetti positivi che abbiamo notato con lo staff c’è anche il dialogo frequente in avanti tra Brunori e Fella a dimostrazione che questo gruppo, poco collaudato e formato principalmente da giocatori che non lavorano insieme da anni, sta imparando a conoscersi sempre di più».
E proprio i due attaccanti menzionati dal tecnico hanno lasciato il segno davanti agli oltre 6 mila spettatori del Barbera avendo firmato rispettivamente il primo e il terzo gol in una partita praticamente a senso unico contro una squadra sfiduciata e, complici le otto assenze oltre all’espulsione del centrocampista Tissone al 62’ per un intervento scomposto ai danni di Almici, sprovvista dei mezzi necessari per guarire dal mal di trasferta. A sbloccare il risultato è stato al 38’ del primo tempo Fella, di sinistro, su assist di Brunori sugli sviluppi di una ripartenza propiziata da un errore di Cardella e proprio l’italo-brasiliano, a suggello di una giornata super per gli attaccanti, nel segmento finale della partita che Filippi ha sfruttato anche per dare l’opportunità al classe 2004 Mauthe di debuttare tra i professionisti ha messo il punto esclamativo fissando il punteggio sul definitivo 3-0 con una comoda conclusione di destro ispirata da un lancio di Valente.
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