Il mal secco sta distruggendo i limoneti di Siracusa. A lanciare l’allarme è Coldiretti siciliana che denuncia la situazione con cui sono costretti a convivere i produttori. L’avanzamento della malattia degli alberi dell’agrume provoca danni enormi e «non esiste una cura – sottolinea la presidente di Coldiretti di Siracusa Alessandra Campisi – ma solo buone pratiche agricole. Per questo serve un piano straordinario d’intervento».
Nel Siracusano, i limoneti si estendono su circa 5.500 ettari con una produzione che supera 1.300.000 quintali. Gli alberi colpiti dal mal secco hanno bisogno di potature straordinarie: i rami infetti vanno subito tagliati e bruciati. «A seconda dell’evento atmosferico – aggiunge Campisi – occorre praticare anche dei trattamenti a base di rame per evitare l’espandersi della malattia che quando è, invece, troppo diffusa impone l’estirpazione e il reimpianto».
Una battaglia dura che i produttori devono combattere in fretta e non da soli. Per la presidente della sezione aretusea di Coldiretti «occorre avviare una collaborazione continuativa per la ricerca tra il Consorzio di tutela del Limone di Siracusa Igp e l’Università di Catania. Inoltre – aggiunge – è indispensabile che le aziende possano formare giovani potatori per bloccare la malattia». Soluzioni che, comunque, prevedono costi aggiuntivi per imprese agricole che si trovano già in difficoltà. «Per questo il sostegno immediato e diretto ai produttori calcolato per ettaro o per albero è l’unica via percorribile», dice Campisi.
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