Mi emozionano queste parole, che canta la mia amica Carmen Consoli nel nuovo singolo Una domenica al mare. La Cantantessa. La conosco da così tanti anni, che non ricordo più bene come è iniziata la nostra amicizia. Ricordo però di quella volta – una delle prime, se non la prima addirittura – in cui le tagliai i capelli corti in uno dei nostri saloni di Torino. Un taglio audace, come era, come è lei. Ma pur sempre un corto con la sua femminilità, raffinato, con un allure siculo-francese pieno di onde e morbidezza.
Mi piaceva molto come le stava quel taglio, con cui Carmen ha interpretato quell’orgoglio riccio tipico mediterraneo in cui molte donne si ritrovavano, lasciato con naturalezza a una sana selvaggitudine ben celebrata. Ricordo che, finito il taglio, Carmen raccolse i suoi capelli in una busta, li pesò e decise di portarli con sé per tutta la tournée. Come talismano, forse. O come simbolo della forza che non aveva perduto tagliando i capelli, perché lei la sua forza ce l’ha ovunque dentro, e non solo nei capelli come invece accadeva a Sansone.
Ricordo bene anche il pomeriggio trascorso in casa sua, lo scorso giugno. A Catania, la nostra Catania. Con me c’era la mia fidata collaboratrice, Graziella Politi. Eravamo lì, a casa di Carmen, per studiare il cambio look della cantantessa insieme alla sua stylist Susanna Ausoni, in vista del lancio del suo nuovo album, “Volevo fare la rockstar”, programmato per il 24 settembre.
Adesso l’album è uscito, da pochi giorni. Ma immaginate che magia è stata per me ascoltarlo in super anteprima con lei, in quel primo pomeriggio di giugno, a casa sua. Canzone dopo canzone, una a una. Un momento fondamentale per il mio lavoro di hairdesigner, perché i capelli comunicano da dove vieni e dove vuoi andare, materializzano la coscienza, la tensione verso qualcosa di preciso. In un’artista ancora di più. E nel caso di Carmen, che è una cantante, anche l’impatto visivo dice molto del suo mondo musicale e del sentimento chiaro che, in quel momento, vuole comunicare attraverso al sua musica.
Quando studio per voi un cambio look, mi piace sempre conoscere il vostro mondo interiore, la vostra luce, il vostro bagaglio personale, anche guardando i vostri gesti e il modo in cui vi muovete nello spazio. Allo stesso modo, per studiare il nuovo look della nostra Cantantessa, avevo bisogno di capire cosa c’era dietro alla nuova musica che aveva composto e che da lì a breve avrebbe regalato al mondo, quale sentimento, quale direzione. E quello che ho sentito è stato la voglia in lei di mostrare quella sua anima rock che trasuda attraverso note introspettive, senza urlarla, piuttosto tinteggiandola in pochi dettagli, anche dell’immagine. Di un’immagine che, poi però, in qualche modo prescinde e trascende.
Ne è passato di tempo da quel corto così sinuoso e femminile, che per me ha rappresentato il personal best di Carmen nel suo tocco red carpet al Festival di Sanremo 2010, quando interpretò alla sua maniera – quindi in modo sublime – Grazie dei fiori di Nilla Pizzi con un’immagine carica di identità. In questo tempo trascorso in mezzo Carmen Consoli è andata in un’altra direzione, cambiando spesso look ma con un trasformismo sempre misurato, che passa dal cortissimo al lungo, al medio e al medio-lungo.
Fino ad arrivare adesso al french shag dal guizzo anni 70′ e 80′ che abbiamo scelto insieme, dopo quel pomeriggio di musica e cuore che ha dato «un po’ di ossigeno a pensieri e parole», come canta lei in Una domenica al mare. Un taglio tutt’altro che romantico, piuttosto tonico e determinato, per tornare sul palco con un’immagine piena di energia e forza, che ho ottenuto per Carmen scalando i capelli e verticalizzando la silhouette, e creando una frangia che si prende la scena e porta l’attenzione sulla sua bellissima bocca.
È un taglio medio, appena sotto le spalle, che si allunga appena dietro. Chic, leggero e irregolare, sfilato ma non troppo, versatile, dal fascino immediato parisienne, gentile e allo stesso tempo energetico. Completato da due ciocche evidenziatrici ai lati, tagliate con una linea quasi grafica all’altezza del mento, e da quella frangia piena ma soffice, che accarezza lo sguardo e si apre dinamica, seguendo la gestualità di una donna che si muove sul palco con la chitarra in mano.
Quanto al colore, ho scelto per Carmen un tono molto scuro, un bruno cioccolato profondo che ho chiamato bruno Carmen e che esalta la sua pelle molto chiara, lasciandole addosso una bella vibrazione. Quella di una donna che “voleva fare la rockstar” ed è diventata molto di più: la Cantantessa. Con il suo stile elettro-acustico particolarissimo, inconfondibile.