Il linguaggio universale dell’arte – Shenker ospita Lodola

Marco Lodola, co-fondatore del movimento “Nuovo Futurismo”, è un artista conosciuto a livello planetario, per aver rallegrato piazze e sale di tutto il mondo (Roma, Milano, Amsterdam, Parigi, Barcellona, New York e Pechino, tra le tante) con le sue poliedriche sculture luminose. Ha partecipato ad esposizioni e lavorato ad interessanti progetti per rinomate ditte, quali Swatch, Coca-Cola, Harley Davidson e di recente anche per la Shenker. È infatti l’autore di un coloratissimo albero di Natale, dell’altezza di 6 metri, con il quale l’istituto di lingua inglese, nella sede di piazza di Spagna, ha deciso di omaggiare Roma durante le feste natalizie. Ma un assaggio del suo spettacolare estro creativo lo ha regalato anche a Catania, con una mostra che già dal nome rievoca il teatro musicale americano.

Ammiriamo con piacere queste opere colorate, semplici, stilizzate, ma d’effetto. E sorseggiando l’aperitivo, incontriamo Barbara Santoro, presidentessa della Shenker, che ci rilascia un’intervista.

La ringrazio per averci invitati. Vuole presentare ai nostri lettori di cosa si tratta?
Grazie a voi per essere venuti. Oggi inauguriamo questa nuova sede di Catania, la prima in Sicilia, ma spero che presto potremo espanderci anche in altre province dell’isola. Lo abbiamo voluto fare con la mostra di Marco Lodola, dal titolo “Singing in the Club”. Essa fa parte del progetto “The Shenker Culture Club”, che vuole essere un contenitore di eventi, di promozione culturale, possibilmente anglofona, ma comunque anche un’opportunità per mettere a confronto più culture partendo dal presupposto che oggi non basta conoscere la lingua dell’altro, ma per entrare in empatia, per comunicare, per qualsiasi motivo di lavoro, piacere, di vita… bisogna possedere una conoscenza anche della cultura dell’altro!

Non è un’iniziativa nuova per voi…
No, infatti. Il club lo abbiamo inaugurato ormai diversi anni fa con un evento molto piacevole che si intitolava “Shakespeare Management”, dove la tematica è stata la leadership vista attraverso i personaggi shakespeareani. Ancora, a Roma ed in altre città una fotografa canadese, Sheila Mckinnon, ha presentato una meravigliosa mostra “Invisibile Women”, dove protagonista era la donna invisibile, operosa, colonna portante della società ma non riconosciuta; si trattava di ritratti di donne di paesi del Terzo Mondo, tra cui India, Etiopia, Yemen. Poi, abbiamo avuto anche il fotografo Helmut Newton.. Insomma, un programma ricco di eventi interessanti e aperti a tutti, non solo agli iscritti.

Cosa vi ha spinto a creare un Culture Club all’interno del programma Shenker?
Per noi è importante entrare nel tessuto locale che ci ospita e cercare di integrarci il più possibile nel contesto del luogo, per farci conoscere, proporci e sentirci parte attiva in un percorso di miglioramento delle capacità specifiche dell’individuo, ma anche nel caso più generale dello sviluppo del Sud Italia. Perché c’è tanta voglia di fare bene e tanta necessità di essere competitivi e acquisire quella sicurezza che serve a sfondare.

(Le scappa una rivelazione…) Ci tengo particolarmente perché anch’io sono figlia del Sud: sono emigrata quando ero piccola, per necessità, per la voglia di far meglio, di avere più opportunità.. quindi ho vissuto molto da vicino il fenomeno dell’emigrazione dal sud verso il nord; però portandomi dietro questo gran orgoglio, un’identità forte e la nostalgia del mio paese…che ho lasciato perché obbligata dalle circostanze ad andare lontano, guardare oltre, sradicarmi… E allora mi piace pensare che il lavoro che facciamo noi possa essere un contributo a rendere più solida l’economia del luogo, contributo ad esempio ad essere più ricettivi verso il turismo, a sviluppare anche attività a livello locale però con tutti gli strumenti per farlo bene, per aprirsi al mondo internazionale pur rimanendo nel proprio territorio.

Più in generale, cosa è Shenker?
Noi siamo una realtà che da 50 anni opera in Italia, nell’ambito della formazione linguistica, con una metodologia particolare che garantisce l’apprendimento. La nostra scuola è molto strutturata e impegnativa, più di altri corsi tradizionali ma questo ci consente di affermare che “studiando con noi si impara”, arrivando ad un risultato garantito.

Qual è il valore aggiunto che dovrebbe spingere la gente a scegliere voi piuttosto che una delle numerosissime scuole di lingua inglese?
Si lavora molto sulla pronuncia, con corsi specifici di fonetica. Inoltre, ci rivolgiamo alle necessità di ogni specifico target: medici, avvocati, e così via… con un linguaggio settoriale. Per i giovani, laureati e laureandi, e comunque per coloro che si accingono ad inserirsi nel mondo lavorativo, invece curiamo molto il modo si presentarsi ad un colloquio di lavoro e come articolare il curriculum. L’importante è  riuscire a portare le persone che studiano con noi ad avere un successo linguistico e ad acquisire sicurezza nella vita professionale.

Dunque, qual è la vostra filosofia aziendale?
Priorità assoluta è data all’attenzione alle risorse umane, sia all’interno che fuori dell’azienda. Perché il nostro mondo è fatto di essere umani, e in questo ambito dobbiamo cercare di contribuire. Io ci tengo molto. Quello che più mi interessa nella mia azienda è fare bene, eticamente e professionalmente, il nostro lavoro nei confronti di chi ci paga e ha bisogno del nostro servizio, e soprattutto curare le relazioni umane: come stanno le persone nell’azienda, se si sviluppano, se crescono, se riescono a realizzare i loro obiettivi… è una bella sfida!

Partecipare attivamente al processo di crescita delle persone è un investimento notevole e una grande responsabilità…
Sì, è vero, ma ci sono anche grandi soddisfazioni e poi torna tutto, come in un circuito del dare e ricevere … e ne vale la pena.

L’arte di Marco Lodola vi attende nei locali di “The Shenker Institutes of English” in piazza Europa 13 fino al 2 febbraio prossimo. La mostra, aperta grazie anche al Patrocinio del comune di Catania, potrà essere visitata da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 19.00 e il sabato dalle 10.00 alle 12.00.

Benedetta Motta

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