Il Governo Crocetta aumenta del 3,5% l’aliquota della Rc auto in provincia di Palermo

LA NOTIZIA LA LEGGIAMO SU PALERMOTODAY. LA DECISIONE L’HA ADOTTATA IL COMMISSARIO DELL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE, DOMENICO TUCCI, MESSO LI’ DALLA REGIONE AL POSTO DI PRESIDENTE E CONSIGLIO PROVINCIALE ABOLITI CON UNA LEGGE REGIONALE. PER I PALERMITANI UNA NUOVA STANGATA DOPO IMU, TARES E IRPEF AI MASSIMI LIVELLI

La notizia la leggiamo sul quotidiano on line PalermoToday: la Provincia regionale di Palermo, con una delibera che risale allo scorso 13 dicembre, ha aumentato del 3,5 per cento l’aliquota della Rc auto, che passa dal 12,5% al 16%.
In realtà, l’aumento dell’aliquota non è stato stabilito dalla Provincia di Palermo, che non ha più i propri organi elettivi, ma dal commissario, Domenico Tucci, messo lì dal Governo regionale di Rosario Crocetta. Di fatto, insomma, la decisione di aumentare questa tassa a carico dei contribuenti di Palermo e della provincia è stata adottata dal Governo regionale.
Dall’aumento sarebbero esclusi i ciclomotori.
Stando a una prima stima, la Provincia di Palermo – che esiste ancora, al pari delle altre otto Province della Sicilia – dovrebbe incassare oltre 10 milioni di euro in più. Il condizionale è d’obbligo, perché non è detto che i palermitani avranno ancora soldi per pagare anche l’aumento di questa nuova tassa.
Insomma, per i palermitani è in arrivo una nuova stangata. Dopo l’Imu, dopo la Tares, con l’Irpef ai massimi livelli arriva il ‘regalo di Natale’ – o, se preferite, l’ultima ‘furbata’ della Giunta regionale di Rosario Crocetta: l’aumento della Rc auto.
Questo probabilmente spiega il perché, nella ‘bozza’ di Bilancio regionale 2014 si prevedono tagli pesanti per le Province siciliane che, lo ribadiamo, non sono state abolite: perché il Governo regionale conta di ‘spremere’ i siciliani con un aumento delle Rc auto. 
Scommettiamo che lo stesso aumento andrà in scena nelle altre otto amministrazioni provinciali dell’Isola?
I lettori si chiederanno: ma le Province siciliane non debbono essere abolite? A quanto pare, non subito. Tra due giorni l’Ars dovrebbe esaminare ed approvare un disegno di legge che proroga la gestione commissariale fino al giugno del prossimo anno. Cosa che il nostro giornale aveva previsto in tempi non sospetti.
In ogni caso – questo va detto per inciso – se le nove Province regionali dovessero essere abolite, le competenze verrebbero assorbite dalla Regione che incasserebbe gli aumenti delle Rc auto.

 

 

 

 

 

Redazione

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