Il «gallo» rialza la cresta Vittoria a Roma all’ultimo respiro

Il «gallo» rialza la cresta e il Palermo espugna l’Olimpico all’ultimo respiro. Grazie ad un gol di Belotti in pieno recupero, i rosanero superano in trasferta la Roma per 2-1 e chiudono in bellezza un campionato ampiamente positivo. La quarta vittoria esterna stagionale, ottenuta contro un avversario competitivo ma non particolarmente agguerrito dopo la vittoria nel derby che ha blindato il secondo posto, conferma la bontà del lavoro di Iachini e consolida la base sulla quale costruire delle certezze. L’ultimo atto del torneo regala dei sorrisi al Palermo. Festeggia Iachini che celebra nel migliore dei modi le cento panchine nella massima serie. Festeggia Vazquez che, arrivato in doppia cifra in virtù del rigore trasformato nel primo tempo, si prepara nel migliore dei modi per lo stage con la Nazionale propedeutico alla gara contro la Croazia. 

E «brinda» anche Belotti. L’attaccante torna a lasciare il segno e irrobustisce la propria corazza rispondendo con una rete decisiva alle critiche dei detrattori. E’ tutto il Palermo, comunque, a fare festa. La compagine di Iachini può gioire per un successo che, pur non avendo grande peso dal punto di vista della classifica, può avere degli effetti molto positivi da un punto di vista psicologico. Chiaro il messaggio: il Palermo è una squadra e, se va in campo con l’atteggiamento giusto, può giocarsela con tutti. 

Archiviata la pratica salvezza con largo anticipo, ogni occasione diventa utile per fare esperimenti in vista della prossima stagione. E la gara di oggi ha seguito questa scia. Iachini ha confermato lo stesso canovaccio tattico (3-5-1-1) ma, contestualmente, ha spostato qualche pedina del suo scacchiere proiettandosi verso il futuro. La novità principale è stata la collocazione di Jajalo inquadrato non come playmaker, ma nel ruolo di mezzala destra al posto di un acciaccato Rigoni nelle cerniera a tre completata da Maresca e Chochev, al rientro dopo il turno di squalifica. 

Futuribile anche la conferma di Quaison in qualità di esterno destro nel centrocampo a cinque. Il jolly svedese ha dato vita sulla fascia ad un interessante duello con l’ex di turno Balzaretti (tornato in campo a pieno regime dopo un lungo calvario) e ha fornito a Iachini indicazioni confortanti sulle quali fare leva soprattutto in prospettiva. Ma, al di là dei singoli, è stato il collettivo a lanciare segnali incoraggianti sul piano del gioco e anche della mentalità. I ritmi blandi di una partita di fatto priva di significato non devono ridimensionare i meriti di un Palermo che ha interpretato il match nel modo giusto e che, fin dalle battute iniziali, si è proposto con coraggio e personalità. Non è un caso, ad esempio, che il primo tempo sia stato interamente di marca rosanero. 

Il rigore trasformato da Vazquez al 35’ (punito un tocco con il braccio del difensore Spolli che ha interrotto un’iniziativa di Chochev) premia l’approccio positivo della formazione ospite, sempre sul pezzo e in grado anche prima del gol di mantenere un alto coefficiente di pericolosità. Nitide le palle gol costruite da Maresca, il cui colpo di testa sugli sviluppi di un corner è stato neutralizzato al 20’ da un ottimo intervento di Skorupski, e da Jajalo, insidioso con un destro da fuori area a fil di palo. Un Palermo in salute ha messo in grande difficoltà la Roma. Il trend della prima frazione di gioco è proseguito nella ripresa. Sorrentino non ha dovuto compiere interventi di rilievo e questo dettaglio fotografa in maniera precisa la storia della partita. Gli episodi o i lampi di un singolo, tuttavia, possono modificare all’improvviso lo sviluppo della trama. 

Un giocatore che può fare la differenza in qualsiasi momento è il capitano giallorosso Totti che, infatti, a cinque minuti dalla fine ha illuso i padroni di casa ristabilendo la parità con il suo marchio di fabbrica (il cucchiaio). Gli uomini di Garcia non avevano fatto i conti però con un Palermo affamato e con il tap-in all’ultimo istante di Belotti scattato sul filo del fuorigioco. Per il numero 99 rosanero, pericoloso anche in precedenza in un paio di occasioni, si tratta della sesta rete in questo campionato. Una grossa iniezione di fiducia per un giocatore chiamato il prossimo anno a raccogliere la pesante eredità lasciata da Dybala (rimasto oggi in panchina) e dimostrare ancora una volta di avere tutte le carte in regola per imporsi in un campionato difficile come quello di serie A.

Antonio La Rosa

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