Il crepuscolo del postmoderno

Quanto forti siano le radici  del pensiero antimoderno del ventesimo secolo è testimoniato dalla profonda influenza che esso è riuscito a esercitare sull’arte e, più in particolare, su alcune delle menti più lucide della letteratura europea contemporanea.

Tra Céline e Pasolini, per esempio, l’abisso parrebbe incolmabile. Tuttavia, seppur con esiti indiscutibilmente differenti, entrambi hanno opposto alla dilagante fiducia nei vantaggi della modernità l’incrollabile realismo col quale hanno raccontato società periferiche completamente estranee al mito del moderno. Come l’autore di Viaggio al termine della notte ritrae la polvere umana della banlieu parigina a cavallo tra le due guerre, con lo sguardo disincantato di chi non crede in un’emancipazione dalle meschine sofferenze dell’umanità; così il Pasolini di Una vita violenta dipinge le borgate romane, convinto che la modernità non può certo scalfire le immutabili leggi alle quali sembra condannata l’esistenza degli emarginati.

Dell’evoluzione dell’antimodernismo e della sua influenza sulla letteratura si occuperà, il 2 marzo nell’auditorium del Monastero dei Benedettini, una giornata di studio dal titolo “L’attualità dell’antimodernità. Da Céline alle espressioni artistico – letterarie contemporanee” . Organizzato dalla cattedra di Lingua e Letteratura Francese della facoltà di Lingue e Letterature straniere, con il patrocinio della Provincia Regionale di Catania, questo convegno vedrà la partecipazione di alcune personalità di primissimo piano del panorama intellettuale internazionale. Tra questi spicca la presenza di Henry Godard, docente all’Università di Parigi IV – Sorbona, Gianfranco De Turris, voce storica dell’approfondimento giornalistico della RAI, e di Alain de Benoist.

Quest’ultimo, maître à penser della  Nouvelle Droite  francese, è oggi considerato uno dei più insigni teorici dell’antimodernismo. Il suo Oltre il moderno, sguardi dal terzo millennio appare indifferente alle mode ideologiche e provocatoriamente “trasversale”. La critica la modernità non è infatti condotta in nome di un passato idealizzato, bensì preoccupandosi anzitutto delle problematiche postmoderne. Altri sono ormai, secondo Alain de Benoist, i termini e i concetti cui occorre far riferimento per orientarsi nella postmodernità: democrazia partecipativa, identità, differenzialismo, ecologia, comunitarismo, federalismo.

La giornata di studio si concluderà alle ore 18 al Teatro Club, con la messa in scena di uno spettacolo dal titolo “J’accuse, Céline Danse Macab(a)re(t)” di e con Alessandro Ferrari. Liberamente tratta da “Mea Culpa”, una delle più interessanti opere del grande autore francese, la pièce teatrale ripercorre, con tinte a volte forti, l’appassionato e disperato atto d’accusa di Céline contro gli spaventosi limiti della natura umana, in un processo dagli esiti sorprendentemente profetici.

Mauro Nicosia

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