Lo fanno o non lo fanno? Niente sesso, non cominciate a pensare cose strane. Di scena è l’apparentamento tra liste diverse – di centrodestra, di centro e di centrosinistra – che, al ballottaggio di Palermo, previsto tra dieci giorni, dovrebbero allearsi non per battere il candidato sindaco Leoluca Orlando – che vincerà con o senza l’apparentamento – ma per provare a ‘scippare’ il premio di maggioranza all’unica lista che ha sostenuto Orlando che ha superato il 5 per cento: la lista di Italia dei valori.
Ve l’immaginate? Pd, Pdl, Pid, Udc, Grande Sud che si uniscono – cioè si apparentano – per sostenere Fabrizio Ferrandelli. Una follia. Una tesi – che sulla carta è ancora in piedi -tirata fuori da ‘qualcuno’ che non accetta la sconfitta. Un’ipotesi – detto per inciso – che consentirebbe a Orlando di essere eletto sindaco con il 90 per cento dei voti e forse più. Perché quando i palermitani vedono certe cose applicano la nota formula: a un cornuto un cornuto e mezzo…
Per fortuna, stamattina – con grande correttezza e altrettanto grande onestà intellettuale e politica – l’avversario di Orlando, Fabrizio Ferrandelli, ha chiuso la porta a tale ipotesi. Annunciando, in una conferenza stampa, che non ci sarà, almeno da parte sua, alcun apparentamento.
Insomma, i ‘trombati’ (leggere non eletti) – soprattutto i ‘trombati’ del Pd e dell’Mpa, che sono quelli che ‘scalpitano di più – resteranno tali cioè ‘trombati’. E fa un po’ di tenerezza lo sfogo, su facebook, del consigliere comunale uscente del Pd, Ninni Terminelli, che avendo preso più di mille voti, vedrà un candidato con 200 voti diventare consigliere comunale al suo posto. Così, il buon Terminelli, fa i “complimenti” agli autori di questa legge elettorale regionale. Dimenticando che questa bella legge elettorale l’hanno voluta il suo compago di partito, Antonello Cracolici, tutto il Pd e l’Mpa di Raffaele Lombardo…
Niente apparentamento, allora? Sembra di sì.Perché adesso il Pd siciliano ha paura. Anzi, terrore. Cosa teme? Che il ciclone Orlando si abbatta sulle prossime elezioni regionali che dovrebbero essere celebrate – almeno così si dice – ad ottobre di quest’anno. Il condizionale è d’obbligo, perché ancora il presidente della Regione, Lombardo, non si è dimesso.
Ma, in ogni caso, elezioni o no a parte, il Pd siciliano ha già intuito qualcosa. Cosa? Un nuovo soggetto politico ‘benedetto’ da Orlando destinato a scompaginare i giochi di centrodestra e centrosinistra? In questa storia c’è ‘infilato’, per caso, l’ex sindaco di Catania, Enzo Bianco, che, di fatto, ha messo in mora mezzo Pd isolano? C’entra qualcosa Sergio D’Antoni? C’entra qualcosa Giuseppe Lupo, che sarà pure segretario regionale del Pd, ma è pur sempre – e da sempre – cattolico? E come mai Giampiero D’Alia, leader dell’Udc siciliana, si è già schierato con Orlando?
Il terrore ormai si ‘respira’ nel Pd siciliano. Che si ritrova ‘schiacciato’ su un governo regionale che, di fatto, esiste e sta in piedi grazie ai voti del gruppo parlamentare del Pd. Da qui le dichiarazioni pro Orlando – un po’ tardive, in verità, ma comunque in perfetto stile ‘sovietico’ (la nota ‘offensiva di pace’ per accerchiare i nemici) – di Anna Finocchiaro. Mentre tra qualche giorno i ‘dioscuri’ del Pd siciliano che fino ad oggi hanno fatto il bello e il cattivo tempo – Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia – dovrebbero finire sotto accusa come ‘frazionisti’ o ‘deviazionisti’, insomma come gli unici responsabili dell’alleanza con Lombardo.
Ah, dimenticavamo: Vendola. Il buon Nicki, si sarebbe reso conto della ‘bacarata’ che ha combinato a Palermo. In pratica, appoggiando Ferrandelli e non Orlando, ha fatto perdere – tra assegnazione dei seggi al primo turno e premio di maggioranza – qualcosa come 15 consiglieri comunali al ‘cartello’ della sinistra di Palermo. Per non parlare dell ‘sorpasso’, visto che il Pd di Palermo, ormai, è ridotto al 7 per cento). Anche Sel di Vendola, insomma, alle prossime elezioni regionali starebbe con Orlando.
Foto di Leoluca Orlando in prima pagina tratta da attualita.tuttogratis.it
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