Il bilancio di previsione vede la luce all’alba Via libera alla manovra da 2,3 miliardi di euro

Via libera al bilancio di previsione 2015. Con una seduta fiume terminata all’alba, dopo che ieri sera era stato approvato il piano alienazioni, il Consiglio comunale ha approvato la manovra da 2,3 miliardi. Il «sì» dell’aula chiude una corsa contro il tempo resa ancora più travagliata, la scorsa estate, dalla decisione della Regione siciliana di applicare da subito le nuove norme sulla contabilità locale. Decisione che ha costretto gli uffici a riscrivere tutto da capo. Il ritardo non ha riguardato solo Palermo ma un totale di 356 comuni siciliani: in ognuno di essi Palazzo d’Orleans ha inviato un commissario per mettere in diffida le amministrazioni e sollecitare una rapida conclusione. A conti fatti, però, il bilancio «prevede» ben poco: l’anno è quasi finito e le somme sono per lo più impegnate. La prossima settimana altro momento focale con la discussione del contratto di servizio dell’Amat. 

Da quest’anno Palazzo delle Aquile ha dovuto armonizzare i conti impinguando il fondo crediti di dubbia esigibilità (che salirà da 27 a 41 milioni, e poi a 52), cui vanno sommati il fondo rischi spese legali (10,6 milioni) e il fondo per coprire il ripiano dei residui attivi e passivi (ci vorranno trent’anni, al costo di 13,2 milioni l’anno). La spesa corrente ammonta a 849 milioni, quella di funzionamento a 31,2 milioni, quella per le utenze a 19,5, i debiti fuori bilancio a 34 («un fenomeno patologico», lo hanno definito i revisori dei conti), mentre c’è un saldo di cassa di 87,4 milioni. Le partecipate costano 290 milioni, le opere pubbliche del Piano triennale 228 (343,4 gli investimenti complessivi), il personale 250. Dai tributi sono arrivati 469 milioni e dalle multe dei vigili urbani 64,7 (più del doppio rispetto al 2014), tanto che il collegio ha chiesto chiarimenti. Approvato anche l’emendamento tecnico della giunta, che all’ultimo momento ha inserito in bilancio i 90 milioni del Pon Metro78 milioni di euro dell’avanzo vincolato per le opere dell’elenco annuale da pagare con il residuo di cassa. E ci sono 200mila euro per l’assistenza ai disabili (emendamento Pd). Confermato, infine, il taglio di un milione alla cultura: 500mila euro in meno per il Teatro Massimo, 500mila per il Biondo.

Soddisfatto l’assessore al Bilancio, Luciano Abbonato, per il quale l’atto approvato «a larga maggioranza» dopo 18 ore di seduta no stop nonostante «le previsioni nere di chi quasi sperava che questo risultato non fosse raggiunto» mette in campo «risorse per compensare i tagli apportati da Stato e Regione in tanti settori e rilanciare gli investimenti (circa 400 milioni nel solo 2015, ndr)». La scure dei governi nazionale e regionale sta creando, in molti enti locali, «le condizioni per far saltare la stessa tenuta istituzionale, costringendo sempre più a tagliare servizi essenziali e aumentare l’imposizione fiscale che viceversa nel nostro caso registra una flessione di circa il 4 per cento». In questi mesi, secondo l’esponente della Giunta Orlando, è stata messa a punto «una attenta pulizia del bilancio» con l’accertamento di ogni debito e credito. Un lavoro che dimostra «con chiarezza come il Comune di Palermo sia, in un quadro nazionale e regionale ai limiti del dramma, una sostanziale isola felice».

«Diamo atto al Consiglio comunale e al suo presidente – ha aggiunto il sindaco Leoluca Orlando – del grande lavoro e del senso di responsabilità ancora una volta dimostrato. Il risultato raggiunto non ci fa dimenticare la necessità che prosegua un impegno politico perché a livello nazionale e regionale cessi una inaccettabile politica di tagli indiscriminati, che si ripercuote sugli enti locali e su servizi essenziali per i cittadini».

Giudizi positivi che non trovano sponda nelle parole di Filippo Occhipinti, del gruppo Misto. «È un bilancio che nasconde potenziali buchi – commenta -: un’entrata per la lotta all’evasione di circa 27 milioni e una previsione di multe ai cittadini per 64 milioni, due voci che notoriamente sono fonti di finte entrate. È un bilancio da guinness dei primati: andava approvato nei primi mesi dell’anno e invece siamo arrivati al 5 dicembre, mai nella storia del Comune di Palermo si era arrivati a tanto. Questa situazione ha bloccato per mesi importanti risorse: ne cito due su tutte, i 4 milioni per comunità alloggio e case famiglie e la spesa di fondi Pac per il sociale e per scuole materne e asili nido. Abbonato ci sta facendo entrare nella storia di questo Comune, altro che il tanto sbandierato “bilancio migliore da Roma in giù”. Stiamo assistendo a un vero disastro, si dimetta».

«Ci auguriamo – dice il consigliere comunale Idv di Palermo Paolo Caracausi – che adesso si mettano in atto tutte le procedure di spesa per rispondere alle esigenze dei cittadini e per far partire la macchina degli investimenti. Le proteste di questi giorni degli operatori del sociale e dei lavoratori del teatro Biondo necessitano di immediate risposte».

«Sandro Leonardi, Nadia Spallitta ed io – attacca su Facebook Luisa La Colla del Pd – siamo contrari al pagamento delle Ztl. Il tram va bene ma si trovino altre risorse. Con questo bilancio per la prima volta non è stato possibile presentare emendamenti per una norma tirata fuori dopo anni. Si tratta comunque di un preventivo votato a dicembre. È possibile credere che questo tirare fino ad oggi sia stato fatto apposta per non consentire interferenze del Consiglio sulle scelte». 

«Nonostante le previsioni nere di chi quasi sperava che questo risultato non fosse raggiunto, – afferma l’assessore Abbonato – dopo 18 ore no-stop di seduta, questo importante atto è stato approvato con tutti gli atti propedeutici. Il tutto a larga maggioranza, con 4 emendamenti, rispetto alla proposta della giunta, e dalla stessa condiviso e in un clima sostanzialmente sereno. Il bilancio approvato questa notte – spiega – non soltanto adempie agli obblighi di legge sulla nuova contabilità, ma mette in campo risorse per compensare i tagli apportati da Stato e Regione in tanti settori e rilanciare gli investimenti (circa 400 milioni nel solo 2015). Tagli che per molti enti locali stanno creando le condizioni per far saltare la stessa tenuta istituzionale, costringendo sempre più a tagliare servizi essenziali e aumentare l’imposizione fiscale che viceversa nel nostro caso registra una flessione di circa il 4 per cento. Il lavoro svolto da tutti gli Uffici nel corso degli ultimi mesi in ossequio ai principi della cosiddetta armonizzazione contabile, ha permesso una attenta pulizia del bilancio, l’accertamento di ogni debito e credito, e mostra con chiarezza come il Comune di Palermo sia, in un quadro nazionale e regionale ai limiti del dramma, una sostanziale isola felice». 

«Diamo atto al Consiglio comunale e al suo presidente – ha commentato il sindaco Leoluca Orlando – del grande lavoro e del senso di responsabilità ancora una volta dimostrato». Nel ribadire il ringraziamento «a tutto il Consiglio Comunale non tanto per il voto, quanto per il lavoro che ha portato al voto finale, prova di attenzione ai bisogni della città e testimonianza di responsabilità», il sindaco ha aggiunto che «il risultato raggiunto non ci fa dimenticare la necessità che prosegua un impegno politico perché a livello nazionale e regionale cessi una inaccettabile politica di tagli indiscriminata, che si ripercuote sugli enti locali e su servizi essenziali per i cittadini». 

«Per valutare l’inadeguatezza del bilancio del Comune di Palermo – dice il consigliere comunale del Pd Sandro Leonardi – non era necessario leggere le migliaia di pagine dalle quali è composto, basta andare in giro per la città, prendere un mezzo pubblico o portare un bimbo al parco, chiedere un servizio qualsiasi, in una parola vivere a Palermo per capire cosa offre il Comune. I cittadini pagano – prosegue – 140 milioni di euro di tasse al Comune, Palermo è all’undicesimo posto in Italia per pressione fiscale comunale, ogni famiglia in media paga 800 euro all’anno di tributi comunali, a fronte di servizi inesistenti o scadenti. Il Pd non ha fatto fatica ad opporsi in modo netto a questo bilancio e alle Ztl a pagamento. Su quest’ultimo punto abbiamo presentato un emendamento, che è stato bocciato dalla maggioranza. A questo bilancio il Pd ha detto ‘no’ con fermezza e in modo compatto – conclude -, perché in una parola aumenta il divario con le città meglio amministrate, dalle quali ancora una volta al dì la dei proclami non riusciamo ad imparare nulla».

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