Una notizia al mese. E’ il modo che abbiamo scelto per raccontare in breve l’anno che se ne va. Trovarne di buone è stata dura. Perché il 2014 ha confermato le difficoltà di Catania, epicentro di una crisi che morde, sempre più famelica, e si lascia dietro le sue vittime: una per tutte, Salvatore La Fata, l’operaio edile morto dopo essersi dato fuoco il 19 settembre in piazza Risorgimento a seguito del sequestro della frutta e verdura che vendeva da parte di due vigili urbani.
Catania periferia di tragedie internazionali, crocevia di sbarchi, meta per migliaia di siriani che scappano dalla guerra civile.
Lo sguardo triste di Qusay, 5 anni, ne è stato l’emblema. Incidenti assurdi, come quello di Gabriella – la mamma travolta sulle strisce pedonali davanti alla scuola di viale Africa – a cui ha fatto seguito l’impegno di genitori e professori. Un’altra giovane donna ha avuto giustizia. E’ arrivata infatti la condanna all’ergastolo in primo grado per Loris Gagliano, l’omicida di Stefania Noce, la studentessa vittima di femminicidio.
E quella per
concorso esterno in associazione mafiosa per l’ex governatore Raffaele Lombardo.
Abbiamo fatto un viaggio nei beni culturali della città, mostrando lo stato di abbandono in cui versa
l’anfiteatro romano, a rischio collasso e chiuso in larga parte ai visitatori. Dall’arte alla natura. Con la battaglia per l’Etna davvero libera e non in mano a pochi privati.
E mentre uno dei processi più sentiti degli ultimi anni, quello per il laboratorio dei veleni all’ex facoltà di Farmacia, si è concluso senza condanne, uno scenario altrettanto inquietante è emerso
nei laboratori di Chimica, dove la storia rischia di ripetersi.
Ma vogliamo ricordare anche le notizie positive:
l’approvazione del registro per le unioni civili; la chiusura al traffico del lungomare ogni prima domenica del mese su proposta di associazioni e ciclisti; l’impegno e la creatività di alcuni imprenditori, come quelli che hanno trasformato via Santa Filomena in un percorso di gusto e moda.
E infine, permetteteci solo per un attimo un pizzico di autoreferenzialità. Tra le buone notizie mettiamo anche
la nascita di questo giornale: che da novembre si è trasformato da CTzen a MeridioNews. Con uno sguardo che da Catania si è allargato a tutta la Sicilia.
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