Ieri sera Gibellina ha ricordato Ludovico Corrao

Ieri Gibellina ha reso omaggio alla memoria del Senatore Ludovico Corrao, tragicamente scomparso il 7 agosto dello scorso anno, con una giornata dedicata interamente all’arte e alla grande musica. E’ stato anche l’ultimo appuntamento delle Orestiadi, il festival internazionale giunto alla sua trentunesima edizione e diretto da Claudio Collovà, che dallo scorso 3 luglio ha ospitato spettacoli di teatro e di danza con artisti di fama nazionale einternazionale e che a settembre prevede un’appendice speciale con lo spettacolo “Santa e Rosalia” di Franco Scaldati.

Ieri, per il paese della Valle del Belìce, grande festa per ricordare un grande personaggio, un uomo che ha consacrato la propria vita alla cultura e all’amore per Gibellina, distrutta dal terremoto e ferita dalle umane macerie. Deputato regionale e assessore negli anni ’50, Corrao è stato parlamentare nazionale (dal 1963) e Senatore della Repubblica (’68,’72,’94,’96). Sindaco di Alcamo nei primi anni Sessanta e poi di Gibellina, per un quarto di secolo ha guidato la rinascita del centro belicino dopo il terremoto del ’68, coinvolgendo architetti, artisti ed intellettuali di grande prestigio, dando vita alle Orestiadi e all’omonima Fondazione.

Avvocato penalista, ha portato il caso Franca Viola alla ribalta internazionale, la donna che si oppose al ‘matrimonio riparatore’ rompendo una bieca tradizione siciliana.

Nel ’96 ha fondato, sempre nella sua Gibellina, il Museo delle Trame Mediterranee.

Gli appuntamenti hanno avuto inizio alle 19,00 di ieri presso il Museo Civico di Gibellina (in viale Segesta), intitolato al senatore Corrao, con l’inaugurazione della mostra “Omaggio a Ludovico Corrao”, realizzata dal Comune di Gibellina e dalla Fondazione Orestiadi, curata da Achille Bonito Oliva, con l’allestimento a cura di Vincenzo Fiammetta e le schede in catalogo di Giorgia Salerno.

Sono state esposte opere custodite presso il Museo di Gibellina, bozzetti e maquettes di artisti di primo piano, fra cui Consagra, Guttuso, Isgrò, Pomodoro, Quaroni e Schifano. In catalogo, fra l’altro, testi di Achille Bonito Oliva, Francesca Corrao e Rosario Fontana. L’ingresso per l’inaugurazione è libero.

Dal 2 agosto e fino al 31 dicembre, biglietto intero € 5,00 – ridotto € 2,50. Orario dalle 8.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 19.00 (domenica e lunedì chiuso). (sotto, il Cretto di Burri, foto tratta da gentedigibellina.blogspot.com)

Ci si è poi spostati quindi al Baglio Di Stefano, dove all’interno di uno degli atelier è stato proiettato il reportage fotografico di Tamara Triffez, Gibellina. I sogni che risvegliano (2010). Una passeggiata tra le opere di Cascella, Paladino con la montagna di sale esposta alla Fondazione Orestiadi, Rotella, Pomodoro, Uncini, Mendini, Melotti, e altri ancora. Un reportage che – come scrive la stessa autrice – è un “omaggio ad un ‘esperienza moderna nel cuore del Mediterraneo”.

Al piano superiore della Casa Baronale del Baglio Di Stefano è, invece, possibile ammirare una selezione del primo nucleo della donazione Corrao che ha contribuito a costituire il patrimonio della Fondazione Orestiadi.

Aperte per l’occasione anche le mostre Islam in Sicilia, archeologia, etnoantropologia, contemporanea, multimediale (fino al 15 settembre), e Appunti (e ombre): opere di Michele Canzoneri e Giovanni Pepi (sempre fino al 15 settembre).

Ieri sera, sempre al Baglio Di Stefano, per le Orestiadi è andato in scena “Spasimo”, il concerto di Giovanni Sollima dedicato a Ludovico Corrao. Tutte le notizie sulle Orestiadi sul sito www.orestiadi.it.

“Spasimo” è uno dei lavori più amati di Sollima, composto nel 1995 su commissione del Teatro Massimo di Palermo per celebrare la fine dei lavori di restauro e l’apertura al pubblico della chiesa di Santa Maria dello Spasimo. Una chiesa mai finita che ha visto nel corso dei secoli affastellarsi molti eventi tragici della vita siciliana tra i quali la peste; una chiesa che è stata via via oratorio, lazzaretto, ospedale, sifilocomio, discarica, una struttura bombardata e degradata, contaminata dalle sovrapposizioni strutturali e funzionali, una chiesa calata nella multietnicità di Palermo, città di forti contrasti.

Un destino simile a quello della Valle del Belice, con Gibellina distrutta dal terremoto e ricostruita sotto il sigillo dell’arte e della cultura, proprio grazie all’opera infaticabile del senatore Corrao. E la musica di Sollima metterà in luce tutti questi substrati, con un ritmo che inizia dolce e pacato ( De harmonia ) per poi farsi urlo e dolore nel movimento della peste, ( II mov ) scuotersi e riappacificarsi nel III mov ( il naufragio) e rinfrangersi in policromi timbri nel V ( Via Dolorosa). Il programma culminerà in una selezione di brani da Aquilarco e Songs from the Divine Comedy. (a destra, Giovanni Sollima, foto tratta da tristan-unavocepocofa.blogspot.com)

Agire “come se” c’è un margine di speranza e di riscatto…. “Questa frase – sottolinea il presidente della Fondazione Orestiadi, Francesca Corrao – che indica la forza che ha mosso Ludovico Corrao a costruire Gibellina distrutta del terremoto e poi la Fondazione, è la frase che ci guida nel portare avanti il suo Sogno Mediterraneo. La mostra che si inaugura il 1° agosto è una delle tracce da lui delineate lungo il suo percorso gibellinese, uno dei tanti operosi percorsi creativi da lui avviati. Qui si individuano le immagini e i segni che il laboratorio di arte promosso da Ludovico Corrao ha ispirato agli artisti. Dal ricordo della fiaccolata sulle macerie, immortalata dall’amico Renato Guttuso, alla Stella di Pietro Consagra, il compagno fedele nei lunghi anni della ricostruzione, sino al Cretto di Burri attraversando le esplosive campate di luce e colore di Mario Schifano. Oggi a noi resta il ricordo e l’impegno di continuare a portare avanti un’utopia che un tempo era la sua e che oggi è la nostra, e a noi resta di continuare a lavorare “come se” lui fosse sempre qui con noi”. (sopra, la Stella a cinque punte di Piero Consagra, foto tratta da a12-star.blogspot.com)

Redazione

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