Iacp, bocciati i nominativi proposti dal governo Via libera invece ad Ardizzone e Caleca al Cga

Sono l’ex presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e l’avvocato Nino Caleca i due componenti indicati dalla giunta regionale, e votati dalla commissione Affari istituzionali, nel Consiglio di giustizia amministrativa siciliano. Allo stesso tempo sono invece stati bocciati i nominati indicati dal governo come presidenti degli Iacp, gli istituti case popolari. 

Hanno pesato i numeri in commissione Affari istituzionali, dove i deputati di opposizione hanno la maggioranza. Per quanto riguarda le nomine agli Iacp, boccati quindi l’avvocato Paolo Ruggieri per l’ente di Trapani, coordinatore provinciale di Diventerà Bellissima, il movimento di Musumeci ; Angelo Sicali a Catania, ex consigliere comunale e assessore al Comune etneo, candidato non eletto alle ultime Regionali e fedelissimo del governatore; l’avvocato Giuseppe Calabrò a Messina, ex consigliere provinciale e vicino al deputato di Forza Italia Tommaso Calderone; Nunzio Maurizio Moschetti a Palermo, ex consigliere comunale nel capoluogo; e l’avvocata Nicoletta Piazzese a Siracusa, di Forza Italia e altra candidata non eletta alle elezioni politiche. Proprio il profilo dei candidati – ritenuto non idoneo dalle opposizioni che denunciano scelte fatte per accontentare i partiti della maggioranza – ha contribuito alla bocciatura, che segna un’altra battuta d’arresto per il governo Musumeci. 

«Il voto contrario alle nomine Iacp – spiega Fava – non è un giudizio sulle persone ma sul governo regionale. In campagna elettorale Musumeci ha cavalcato lo scioglimento di molti carrozzoni regionali, gli Iacp in testa. A un anno da quelle promesse, il governo li mantiene in vita e se ne serve per una lottizzazione da manuale, piazzando nei consigli d’amministrazione un po’ di amici e sodali politici».

Via libera invece per il Cga, il massimo organo della giustizia amministrativa siciliana, ad Ardizzone, ex presidente dell’Ars e politico di lungo corso dell’Udc, e a Caleca, ex assessore nella giunta Crocetta e noto legale palermitano incaricato di alcuni dei processi più importanti nell’Isola, a cominciare da quello che vede coinvolto Antonello Montante. Per quanto riguarda le opposizioni, il Partito democratico ha votato a favore di entrambi i nomi, il Movimento 5 stelle si è astenuto su Ardizzone e ha votato contro Caleca, mentre Claudio Fava ha espresso due no. 

Secondo il M5s «la nomina di Nino Caleca al Consiglio di giustizia amministrativa è assolutamente inopportuna, sia politicamente, perché in assoluta continuità con il governo Crocetta che lo aveva voluto assessore, che materialmente perché gli incarichi che ricopre e che ha ricoperto, sono a nostro avviso tutt’altro che compatibili con il ruolo di terzietà per cui è stato proposto. La figura in questione ha troppe relazioni con importanti imprenditori e politici tuttora in carica per poterne vagliare in maniera terza i procedimenti. Caleca è addirittura l’avvocato di Antonello Montante, nel cui processo la Regione Siciliana si è appena costituita parte civile. Insomma, senza voler entrare nel merito personale della figura di Caleca – concludono i deputati – i suoi ruoli nell’ambito degli incarichi che ricopre o ha ricoperto sono assolutamente inopportuni con la sua nomina nel Cga».

I due nominativi indicati dalla giunta e approvati dalla commissione passano al vaglio del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa  a Roma che deve esprimere un parere, per poi essere definitivamente ratificati dal Consiglio dei Ministri.

Salvo Catalano

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