Piste ciclabili, progetto via Roma passa al Consiglio Domani l’ordinanza di annullamento su via Maqueda

Fa parecchio discutere, specie sui social, la proposta dell’annullamento della pista ciclabile di via Maqueda. Annunciata la scorsa settimana dai consiglieri di prima circoscrizione, in questi giorni i cittadini non sono rimasti molto sorpresi dal fatto che la segnaletica verticale e la striscia bianca sull’asfalto nel tratto che va dai Quattro Canti al Teatro Massimo sono rimasti intatti. Ma a sentire il Comune indietro non si torna, e l’azione dovrebbe essere imminente. Per domani si attende l’ordinanza dirigenziale che ne decreterà l’annullamento. E contestualmente dovrebbe essere depositata al Consiglio comunale la proposta dell’istituzione di una pista ciclabile in via Roma, in forte ritardo rispetto alla tabella di marcia.

«È stata una nostra proposta – dice Chiara Minìpresidente Fiab – quando abbiamo chiesto la cancellazione su via Maqueda abbiamo contestualmente presentato delle alternative. Su via Roma ci hanno detto che per motivi burocratici non si poteva realizzare la promiscuità della pista ciclabile con la corsia degli autobus. L’assessore Riolo e il personale Amat hanno percorso in bicicletta con noi l’itinerario che suggerivamo ed è piaciuto molto, tanto che pensavano di proporlo come percorso ciclo turistico. Da allora si è pensato di fare una vera e propria pista ciclabile su via Roma». 

Da un anno e mezzo va avanti un tavolo tecnico che vede confrontarsi l’assessorato alla Mobilità, l’Amat, l’ufficio Traffico, Trenitalia, l’università degli studi di Palermo, la polizia municipale, Fiab e Mobilita Palermo: la diversità dei punti di vista sembra però finalmente essere giunta a una conclusione comune. L’ultima parola ora spetta al Consiglio comunale, dopo il passaggio alla Commissione Urbanistica che ha rilasciato un parere positivo a maggioranza. Si tratta di un singolo tratto di pista ciclabile, che non è certo la soluzione ideale ma che, come osserva Chiara Minì, «risolve comunque un’emergenza, in maniera temporanea e dai costi risibili visto che il cordolo già c’è e l’Amat si rende disponibile a spostarlo».

Dagli uffici tecnici del Comune spiegano che in conformità al decreto ministeriale n°557 del 1999 la pista bidirezionale sarà lunga due metri e 50 centimetri, protetta da cordoli e traslata alla corsia contromano. Su via Cavour il percorso ciclabile si snoderebbe da un lato in direzione via Crispi, sul lato opposto andrebbe a ricongiungersi con via Maqueda attraverso la creazione di apposite corsie ciclabili. In considerazione del fatto che in via Roma i lavori per l’installazione della nuova linea del tram cominceranno a fine 2020, più probabilmente a inizio del 2021, la pista ciclabile potrebbe avere una vita di due anni. Sempre che il Consiglio si affretti a calendarizzare la discussione in aula.

Su via Maqueda, invece, i tempi dovrebbero essere più immediati. «Le strisce le deve togliere Amat, noi abbiamo dato già dato l’incarico e dunque serve solo il tempo materiale per effettuare l’operazione – spiega l’assessora alla Mobilità Iolanda Riolo – Per quanto riguarda la pista ciclabile di via Roma abbiamo emanato un atto di indirizzo affinché si trovi una soluzione, abbiamo presentato diverse proposte». Sono tanti i ciclisti che transitano ogni giorno da via Roma, che però al momento percorrono la corsia degli autobus. Un’azione pericolosa che va dunque risolta. 

«Tra restare per strada, percorrere il marciapiede e utilizzare la corsia degli autobus il ciclista sceglie quest’ultima, pur essendo tutte e tre vietate, semplicemente perché è la meno pericolosa – Ma dato che le dimensioni ci sono, allora quella pista va realizzata. Invece di aspettare anni, facciamo dunque una cosa veloce e basso costo che, in attesa del tram, possa evitare che ci scappi il morto. Possiamo pure dire che i ciclisti sono pazzi, ma io direi che l’educazione manca in tutti: ciclisti, pedoni e automobilisti. Non a caso le polemiche su via Maqueda hanno travolto pure noi di Fiab. Eppure stiamo parlando di 450 metri di pista ciclabile, che era attiva soltanto dalle 7 alle 10 del mattino, con via Maqueda che prima o poi tornerà al basolato e relative difficoltà per i ciclisti. Senza considerare il limite orario dei 10 chilometri orari, che in pochi conoscono, e il fatto che quando è pedonale via Maqueda diventa impraticabile per i ciclisti, con continui scontri e tensioni». 

Andrea Turco

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