I ragazzi delle periferie, figli di un Dio minore

Ancora una volta i quartieri di periferia vengono penalizzati: questa volta, però, sono i bambini che ne piangono le conseguenze. Invece di garantire loro i diritti sanciti dalla Costituzione, per motivi che i nostri figli non conoscono, forse perché legati ad interessi politici, sono stati coinvolti in una riduzione di personale docente. Il disagio provocato dalla riduzione delle insegnanti di sostegno, infatti, ha colpito anche gli alunni della scuola elementare “Cardinale Dusmet” – plesso Pigno.

La nostra scuola aveva richiesto un numero di insegnanti di sostegno sufficiente per garantire ai bambini di poter affrontare le difficoltà. All’inizio dell’anno sono state assegnate alla scuola elementare del nostro istituto solo la metà delle insegnanti, mentre alcune delle scuole vicine hanno ottenuto il numero richiesto. Ci siamo accorte che i nostri figli stavano perdendo buona parte di quello che avevano appreso e le insegnanti ci hanno comunicato la situazione in cui si trovano a dover lavorare, dovendo seguire in alcuni casi anche 3 bambini contemporaneamente, senza poter dare la disponibilità necessaria a chi ha bisogno di attenzione.

Siamo stati al Csa per parlare con il responsabile del “Gruppo H”, ma ci hanno detto che non c’era nessuno. Siamo state ricevute dall’addetta che ci ha comunicato che il Csa non può fare nulla per i nostri figli, perché il numero delle insegnanti viene deciso da altri organi. Quando abbiamo chiesto come mai la riduzione era stata fatta solo in alcune scuole, c’è stato risposto che i nostri figli non avevano bisogno di un numero maggiore di insegnanti, che se avevano disturbi di comportamento era perché assomigliavano a noi, e che le loro maestre non erano in grado di badare a tre bambini, mentre le colleghe di classe ne seguono anche 25.

Noi conosciamo le difficoltà dei nostri figli, le dobbiamo gestire a casa, in un quartiere dove non c’è nessuna risorsa. Li abbiamo accompagnati a visite e accertamenti, sentendoci dire che i nostri figli avevano difficoltà superiori agli altri, abbiamo sperato nella presenza dell’insegnante di sostegno per aiutarli negli apprendimenti. Forse abbiamo sbagliato tutto, forse avremmo dovuto disinteressarci, lasciare che diventassero dei disadattati privi di ogni possibilità di vita autonoma, forse chi dirige desidera questo. Oppure, forse, i nostri figli sono nati nella famiglia sbagliata, frequentano la scuola sbagliata, mentre se fossero figli di… o avessero frequentato altre scuole avrebbero avuto ciò di cui hanno diritto.

Se al nostro disagio, al dolore di vedere i nostri figli in difficoltà, alla fatica di dover lottare molto di più degli altri genitori si aggiunge anche l’umiliazione da parte della Amministrazione, se le proteste di genitori attenti ai bisogni dei loro figli meritano l’elemosina di chi di “promette” che “forse alla scuola verrà inviata al massimo un’altra insegnante, se non addirittura mezza!”, non è forse inutile allora, cercare di allontanare i nostri figli da una realtà che gli prospetta un futuro fuori dalle regole? Noi non abbiamo risposte!

Gianluca Nicotra

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