I Radiohead e l’orso, polemiche sul web Greenpeace: «Non soffre perché è finto»

Si chiama Paula, gira nuda, coperta solo da una pelliccia bianca, e sotto il palco tutti l’accarezzano. Uomini e donne, attempati e giovanotti, in attesa dell’arrivo dei Radiohead. A Roma e Firenze sono stati centinaia ad apprezzare le effusioni di questa novella portatrice di valori sessantottini, qualcosa come «Amore libero. E salviamo gli orsi bianchi». Paula è infatti un orso bianco, ovviamente finto, una trovata di Greenpeace per promuovere la campagna per fermare lo sfruttamento petrolifero dell’Artico, chiamata appunto Save the artic. Tanti gli apprezzamenti per l’insolita presenza, ma sono arrivate anche le aspre critiche per l’associazione ambientalista. Perché qualcuno Paula l’ha scambiata per un orso in carne ed ossa.

Sulla pagina Facebook di Greenpeace Italia sono stati decine gli utenti ad attaccare la scelta di far girare un orso polare nel caldo di un pomeriggio di settembre. «Un orso polare a Roma? Ma salvatevi voi, ma si deve fare così per sensibilizzare le coscienze?», scrive Daniela, Fabio si chiede se «sia giusto far soffrire così un animale» e chiede di riportarlo nell’Artico, mentre Marco si accalora e arriva addirittura a definire gli organizzatori dell’iniziativa pagliacci. «Andiamo su guardatela negli occhi se avete il coraggio e ditegli di non ballare troppo al concerto», scrive Marco, mentre decine di altri utenti cercano di calmare gli animi. E convincere tutti che si tratta solo di un finto orso polare. Ma le polemiche non si fermano, tanto che oggi Greenpeace Italia ha inviato un comunicato chierificatore.

«Non è un animale in carne ed ossa. Mai potrebbe esserlo vista la normativa che tutela gli animali in via d’estinzione e gli animali pericolosi, ma molte persone vengono ingannate dall’apparenza» spiega Greenpeace, che mette in guardia anche da alcune notizie diffuse in questi giorni dalla stampa, secondo cui l’animale sarebbe in realtà un robot. «Non è neanche un robot, come è stato scritto. Se si muove in maniera così realistica è merito del costumista teatrale di Londra che lo ha progettato e dei due volontari di Greenpeace, appositamente addestrati, che si trovano all’interno del costume e che si muovono in perfetta sincronia», si legge ancora nel comunicato dell’associazione ambientalista, che ricorda che l’obiettivo è di raccogliere due milioni di firme nel mondo per la campagna «a cui Thom Yorke ha aderito tra i primi». I Radiohead, con Paula al seguito, dopo aver suonato a Roma, Firenze e Bologna concluderanno oggi il tour italiano a Codroipo, in Friuli, a Villa Manin.

 

[Foto di Greenpeace Italia]

Leandro Perrotta

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