I giochi proibiti nella Palermo del degrado i baroni del quartiere hanno detto no

SI REALIZZANO AREE PER BAMBINI MA DANNO FASTIDIO AI TRAFFICI E ALLORA SI VANDALIZZANO. LA PALERMO DISTRUTTIVA NON DORME  MAI

di Aldo Di Vita

Ci troviamo nel quartiere dell’Albergheria, nei pressi della piazza mercato di Ballarò.
Mi avvio in una delle mie solite passeggiate nel centro storico di Palermo, allungo il passo percorrendo la via Mongitore poi avanti a destra imbocco la via Giovanni Di Cristina, e m’immetto nella traversa a sinistra la via Albergheria (nome che prende origine da Albergaria) anticamente chiamata per secoli la via del Crocefisso. Percorrendo tale strada si arriva a Ballarò. Sulla sinistra vi è un grande spiazzale o meglio un piano in cemento circondato nel suo perimetro di forma rettangolare da più strade, al centro del piano non è presente nessuna struttura (come fontana o giardino). Da recente per iniziativa della circoscrizione di zona e degli stessi abitanti del quartiere sono state istallate due porte per il gioco del calcetto, un mezzo di svago e sport per i giovani, in tanto cemento e degrado.


A fronte del piazzale tra la via Luigi Siciliano Villa Nueva e la via Albergheria si erige il vecchio rudere della chiesa del S.S. Crocefisso ormai da anni abbandonata e sconsacrata, accanto, uno stabile semi distrutto usato dalla stessa chiesa come convento o abitazione ecclesiastica, vi parlerò di questa chiesa in un altro mio scritto.

Tra il piazzale e la chiesa in mezzo è la via Flavio Andò. Dentro tale spazio sempre per iniziativa della circoscrizione di zona, sono stati collocati alcuni giochi per bambini piccoli e relative panchine per le mamme. Tutt’attorno é stato pavimentato con pannelli di gomma a protezioni dei bambini in eventuali cadute, tra le strutture ludiche è presente uno scivolo. Naturalmente lascio a voi immaginare la gioia dei piccoli e l’appagamento di soddisfazione delle mamme che vedono i propri bambini giocare.
Ho seguito i fatti per un periodo di circa quaranta giorni, gli eventi che poi si sono verificati mi hanno sconvolto. In poco più di un mese quest’angolo di gioco e svago per i più piccoli è stato letteralmente vandalizzato.
Ogni attrezzo di questa ludoteca all’aperto é stato distrutto o bruciato, compreso tutti i pannelli di gomma che pavimentavano il tratto di strada occupato dai giochi.
Seguendo la visualizzazione delle immagini e la loro data di scatto, vi renderete conto di questo scempio. Davanti a questo degrado umano, ci sono poche parole, bastano le immagini. Periodicamente la domenica il piazzale è usato anche come mercato dell’usato, dove si vende di tutto e di più. Spesso i materiali venduti sono recupero di cantine o appartamenti o peggio recuperati dai cassonetti delle immondizie (rifiuti urbani) e altra merce si dubbia provenienza. Da una domenica all’altra passando da tali luoghi si sente una puzza nauseante d’immondizie e spesso i materiali invenduti rimangono a terra per giorni senza essere rimossi, come vecchi frigoriferi mobili rotti, indumenti dismessi e altro.


Analizziamo ora la questione della ludoteca perduta; le ipotesi sono varie e vanno dalla spregiudicata inciviltà che sfoggia in atti vandalici ad arrivare al diniego di un ambiente del territorio fuori dal controllo delle istituzioni e che indubbiamente in mano della malavita organizzata che decide a sua convenienza, la gestione del territorio.
A volte non basta la volontà delle persone perbene che animate di buon senso istituzionale, avevano ideato e progettato quest’angolo di socialità e gioco per i bambini del quartiere. Se questa iniziativa non è supportata dalla presenza dello Stato, con il controllo capillare dei quartieri, particolarmente a rischio, ci si scontrerà semprecon l’amara realtà che affligge la vita e il rapporto sociale dei quartieri palermitani.
Sotto il dominio della criminalità organizzata sia logisticamente sia caratterialmente, è presente una cultura di mentalità mafiosa che tutto vede e tutto controlla.
Se Palermo non reagisce a questo stato di cose, avrà perso un’altra sfida, per il cammino della libertà e della civiltà.
Faccio appello a tutte le istituzioni che subito operino un recupero del territorio in ogni sua evidente anomalia e violazione della legge e della libera convivenza di persone oneste che hanno il diritto di vivere nel proprio quartiere, senza quelle paure quotidiane che colpiscono sempre le persone più deboli e indifese.

Priorità assoluta agli spazi che consentono a mamme e bambini di giocare e socializzare liberamente.
Se ciò non accadrà Palermo avrà perso l’ennesima partita della vita e della libertà.
Rivolgo un accorato appello al Sindaco, al Prefetto, a tutte le forze dell’ordine, in particolare alla Polizia Municipale, per realizzare questo grande progetto che si chiama libertà da chi la vuole negare.
Togliamo i quartieri al baronato mafioso della criminalità organizzata, la mafia si combatte non si tollera.

Redazione

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