I ‘Cesari’/ Massimo Russo e Gaetano Armao, un ‘grande avvenire’ dietro le spalle’

da Svetonio Plurimo
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il nome della loro lista, in verità, ricordava il titolo di un libro di Vittorio Gasman. Un volume che il grande attore aveva intitolato: “Un grande avvenire dietro le spalle”. Forse perché lo aveva scritto negli ultimi anni della sua vita, quando guardava al suo passato che, ovviamente, era alle sua spalle. Si saranno ispirati a quest’opera gli assessori regionali Massimo Russo e Gaetano Armao nel chiamare la loro lista ‘Palermo Avvenire’?.

Un fatto è certo: anche per loro due l’avvenire è dietro le loro spalle. Nel senso che la loro lista alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo è stata un flop. E dire che l’avevano riempita di medici. Nella speranza di prendere molti voti. Combinando un grande casino.

Perché la categoria dei medici, in politica, bisogna saperla ‘maneggiare’. In questo Totò Cuffaro era un ‘maestro’. Ai medici che debbono ‘produrre’ voti, per esempio, non piacciono le luci della ribalta. Le ‘cose’ si fanno al buio e in silenzio. Come faceva con l’osservazione delle radiografie quando ancora non c’erano queste diavoleria di Tac e Risonanze magnetiche. Buio e silenzio, insomma.

Mentre Massimo Russo, che politicamente parlando è un dilettante allo sbaraglio, ha cominciato a dimenarsi di qua e di là attirando su di sé – e sui medici che coinvolgeva – l’attenzione di mezza Sicilia. Errori su errori.

Non solo. I medici siciliani in politica, per definizione, sono volpi raffinatissime. Sarà perché sono ogni giorno a contatto con centinaia di persone, sarà perché quando decidono di entrare in politica sono più scientifici degli ingegneri, fatto sta che quando mettono piede nei parlamenti e nei governi raramente sbagliano una ‘diagnosi’. Nessuno meglio di loro – almeno in Sicilia – è in grado di fiutare il ‘vento’ della politica.

Che significa questo? Che, con molta probabilità, i medici intruppati in questa lista hanno ‘fiutato’ che l’attuale governo regionale non farà molta strada. Questo, è vero, l’abbiamo capito pure noi. Ma i medici, a differenza di molti di noi, hanno già capito chi saranno i nuovi ‘padroni’ della politica siciliana dei prossimi anni. Ed è a loro che guardano. Altro che Massimo Russo e Armao…

Che dire, alla fine? Che nella Sicilia della Prima Repubblica se un assessore regionale alla Sanità e un assessore regionale al Bilancio, insieme, avessero ottenuto – alle elezioni comunali di Palermo – i grami risultati che hanno raggiunto Massimo Russo e Gaetano Armao, beh, ci sarebbe stato da ridere.

Se una cosa del genere fosse successa a due assessori della Dc la scena sarebbe stata la seguente. All’inizio i dirigenti del partito – a Roma e a Palermo – non ci avrebbero creduto. Appena si sarebbero resi conto dell’accaduto i due assessori in questione sarebbero stati confinati a vita nell’Inferno di Dante (in quale girone lo lasciamo indovinare a voi: non ce la sentiamo di togliervi questo piacere).

Abbiamo divagato, ovviamente. Perché mai e poi mai, nella grande Dc, un assessore regionale alla Sanità e un assessore regionale al Bilancio avrebbero raggiunto risultati elettorali così deludenti. Per un motivo semplice: perché nella grande Dc – e, in generale, nella Prima Repubblica – due personaggi come Massimo Russo e Gaetano Armao non sarebbero mai diventati assessori regionali…

Foto di prima pagina tratta da it.wikipedia.org

Redazione

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