«Il più importante polo sportivo per la disciplina dell’hockey da Roma in giù». È così che una relazione tecnica definisce il campo Dusmet di via Nuovalucello, tra il Comune di Tremestieri Etneo e il quartiere Villaggio Dusmet. Ex fiore all’occhiello di una città che investiva nello sport e che, nel 1984, in collaborazione con la Federazione italiana Hockey, aveva realizzato una delle prime strutture in Italia con un prato in erba sintetica. Ma che, da quasi due anni, nonostante i successi della squadra di casa, deve fare i conti con l’impossibilità di essere usato. A cambiare le carte in tavola potrebbe essere un finanziamento da 690mila euro provenienti dal fondo Sport e periferie curato dal Coni. Soldi che dovrebbero bastare a rimettere in sicurezza l’impianto sportivo comunale.
La storia del campo Dusmet comincia 33 anni fa, quando nell’omonimo quartiere della città spunta la possibilità di fare uno sport nuovo. Ai ragazzi della vicina parrocchia l’accesso all’impianto e la possibilità di allenarsi con i tecnici della FiH vengono dati gratuitamente. Tredici anni dopo, nel 1997, le Universiadi danno una spinta a quella struttura come a molte altre in città. Più spogliatoi, una club house, un parcheggio per gli spettatori e uno per gli atleti, un campetto più piccolo in cui fare riscaldamento e adatto anche alle partite di calcetto, una tribuna capace di accogliere circa mille spettatori. Ma, soprattutto, un nuovo manto di erba sintetica a sostituire il precedente. Da allora, però, di grossi interventi non se ne segnalano più.
Eppure, nel frattempo, la storia dell’hockey su prato a Catania è andata avanti. Nel 2011 una convenzione tra il Comune, proprietario dell’impianto, e la Federazione italiana hockey dà in gestione a quest’ultima la struttura per vent’anni. E le squadre che si allenano al Dusmet fanno registrare un successo dopo l’altro. La formazione femminile dell’Hcu Catania, la squadra del Cus, diventa rapidamente quella delle campionesse. Un premio dopo l’altro e la soddisfazione di vedere alcune atlete partire dal capoluogo etneo per arrivare in nazionale. Una storia che ripercorre un po’ quella del campo di hockey su prato del Comune di Valverde. Tanto negli aspetti dell’eccellenza sportiva, quanto in quelli dell’inadeguatezza strutturale.
Perché tra l’autunno e l’inverno del 2015 il maltempo chiude in anticipo la stagione della struttura, ma non quella della squadra. Il manto sintetico viene sollevato dalle prime perturbazioni, e poi – nel corso di un’altra giornata da allerta meteo rossa – viene scagliato contro la recinzione metallica. Che crolla proprio sopra la club house. La stagione 2016-2017 per le donne dell’Hcu Catania è complicata: le partite non si possono giocare al villaggio Dusmet e neanche a Valverde, dove una voragine rende impraticabile il campo. La squadra accumula cinque punti di penalità e, nonostante le vittorie in campo, in classifica arriva solo terza. Così il sogno scudetto sfuma. Non solo: alla società sportiva tocca anche farsi carico delle spese per le trasferte lontane da casa, alle quali le ragazze continuano a presentarsi.
«L’impianto, notevolmente corroso, ha subito un grave danno alla superficie di gioco che lo rende totalmente inutilizzabile, con l’impossibilità di svolgimento di tutti i campionati che ad esso si appoggiano», si legge nella relazione tecnica allegata al progetto esecutivo per il finanziamento del Coni. Che accende le speranze per il prossimo anno. L’1 settembre la giunta comunale di Catania ha approvato la documentazione della Federazione italiana Hockey. Quasi 495mila euro serviranno per i lavori e altri 195mila euro saranno somme a disposizione della stazione appaltante. Cioè la stessa Federazione, che ha appena incassato lo sta bene di Palazzo degli elefanti. I lavori, da cronoprogramma, dovrebbero finire a maggio 2018. E quindi anche sul prossimo campionato si addensano le nebbie.
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