Si fa un gran parlare di Wi-Fi in questi ultimi anni. Ma anche di digital divide, di Wi-Max e di interoperabilità tra le diverse periferiche che usiamo tutti i giorni. Sembra proprio che non si possa più fare a meno di potersi connettere (al web, ma non solo) comunque e dovunque ci si trovi. Controllare le proprie e-mail in metropolitana o mentre si passeggia tranquillamente per strada pare essere diventata una comodità irrinunciabile.

Ma se lo stare always on è decisamente più facile per chi abita in una metropoli, così non è per chi abita in una città di modeste dimensioni come la nostra. Chi desideri connettersi ad una rete wireless a Catania, non disponendo di una propria connesione domestica, non ha molte possibilità se non sfruttare il collegamento gratuito di qualche facoltà o imbattersi fortuitamente in qualche hot-spot (sapevate ad esempio che ne esiste uno all’Orto Botanico?). Ovvio che poi esista il classico ‘scrocco’ ai danni dell’incauto vicino di casa che, distrattamente o per ignoranza, ha dimenticato di proteggere la propria rete con una chiave di accesso e ci fa tranquillamente scaricare da eMule con il nostro portatile.

Esiste però una via più comoda per avere una propria connessione wireless e poter disporre, allo stesso tempo, di un libero accesso ad altri hot-spot wireless distribuiti nel mondo senza sborsare un centesimo. Basta aderire al Movimiento FON. La FON è una community Wi-Fi mondiale (ma con sede e origini spagnole) che sostiene la libera connettività ovunque ci si trovi nel mondo. Il principio che sta alla base della FON è semplice. Gli utenti che decidono di aderire al movimento, i cosiddetti Foneros, si impegnano a condividere la propria rete wireless, lasciando acceso il loro router 24h su 24h, 7 giorni su 7. In cambio ricevono accesso gratuito e illimitato in qualunque parte del mondo trovino la rete wireless di un altro Fonero. La FON, inoltre, specifica chiaramente che, qualora non si fosse disposti a tenere sempre attivato il router, si dovrebbe restituirlo così che altri “più onesti” possano usufruirne.

La homepage del sito del Movimiento FON

Per far parte della community e poter godere di questi vantaggi, basta semplicemente registrarsi sul sito internet (www.fon.com) ed acquistare La Fonera, il ‘social router’ della FON da collegare direttamente al proprio modem casalingo per creare una piccola rete wireless. La Fonera è un apparecchio dal design molto gradevole e dalle dimensioni estremamente contenute e, cosa importante, è altamente personalizzabile. I Foneros possono decidere la larghezza di banda che desiderano condividere con gli altri utenti e personalizzare il router in base alle proprie esigenze. La Fonera ha inoltre un costo incredibilmente modesto (€ 29,95), se si pensa che acquistandolo ci si garantisce la possibilità di connettersi wireless in qualunque parte del mondo. Ma d’altra parte, se così non fosse, l’intera impalcatura ideologica della FON verrebbe meno. A proposito di questo, non sorprende come la FON organizzi periodicamente delle interessanti promozioni in cui regala (e sottolineamo regala) il proprio router. Tutti gli utenti FON hanno poi a disposizione un invito da spendere per far arrivare gratuitamente a casa di un amico La Fonera.

Presto La FON dovrebbe rendere disponibile sul proprio shop online anche un telefono realizzato in collaborazione con Skype che permetterà di effettuare chiamate VoIP sfruttando le reti FON. Gli utenti FON sono, attualmente, circa 225.000.

Adesso poniamoci qualche domanda:
“Ok vada per la libera connessione Wi-Fi, ma non è pericoloso condividere la propria rete wireless così senza alcun filtro? Non voglio che qualcuno entri nel mio pc e abbia accesso a tutti i miei dati!”. Giusta e sacrosanta perplessità. La FON si è ovviamente posta il problema e per questo ha dotato La Fonera di due segnali di rete wireless distinti: uno preposto al libero accesso da parte degli altri Foneros ed uno totalmente criptato con una password impostabile dall’utente che ne preclude l’accesso esterno. Per capirci, se un Fonero staziona sotto casa vostra con il proprio portatile e tenta di connettersi alla rete wireless, potrà connettersi solo alla rete pubblica inserendo i propri dati FON. Quella privata gli apparirà tra l’elenco delle reti disponibili, ma verrà richiesta la password ad ogni tentativo di connessione. Diverso ancora, invece, il discorso per l’utente qualunque che scopre la vostra connessione per caso. Con suo grande rammarico, infatti, non potrà connettersi a nessuna delle due reti wireless non disponendo di un’account FON. Misura questa che non riteniamo affatto discriminatoria, ma necessaria per avere un minimo di privacy e sicurezza dei propri dati.

E ancora: “Siamo sicuri che sia perfettamente legale condividere così la propria connessione wireless?”. Questo, per certi versi, è un punto dolente. In Italia esistono infatti delle leggi che circoscrivono l’utlizzo di una rete senza fili da parte di terzi, non con qualche ambiguità. Vediamole.

La cosiddetta “Legge Gasparri” stabilisce che le tecnologie wireless, ed in particolare le IEEE 802.11a/b/g, meglio note con il nome commerciale di “Wi-Fi”, possano essere usate solo in ambienti privati, e non possano essere utilizzate od anche solo attraversare suolo pubblico. Inoltre, per fornire accesso commerciale a terzi è necessario essere a tutti gli effetti degli ISP (Internet Service Provider, vale a dire delle società che forniscono il servizio per connettersi ad Internet). Dunque Un Fonero violerebbe la legge in entrambi i punti adesso citati.

E ancora. Il “Decreto Pisanu” del luglio 2005, obbliga chiunque fornisca accesso pubblico a reti telematiche ad identificare gli utenti ed a conservare registrazione degli accessi almeno fino a dicembre 2007. Solitamente, considerata la formulazione piuttosto ambigua del decreto, si considerano compresi al suo interno anche gli accessi non commerciali. Un Fonero quindi, sarebbe tenuto a conservare manualmente un registro degli accessi fino a dicembre 2007 (il router non permette un controllo in automatico), pena la violazione della legge.

Vale la pena, inoltre, ricordare che molti ISP vietano espressamente la rivendita e la cessione a terzi del servizio. Questo comporterebbe, ove rilevato, la cessazione della fornitura da parte dell’ISP ed anche possibili conseguenze economiche in sede civile, da cui la Fon si rende ovviamente esente.

L’unica obiezione che riteniamo però davvero fondata è quella relativa all’ultimo punto, cioè la diponibilità di un provider internet a permettere la connessione a terzi, dato che chiunque abbia un router wireless non protetto a casa o in ufficio, viola allo stesso identico modo di chi possiede La Fonera la Legge Gasparri ed il Decreto Pisanu, e non serve ricordare in questa sede quanti si trovino in una condizione di questo tipo. Una posizione simile alla nostra, che vi invitiamo a leggere, è espressa dall’autore di questo articolo. In più, se siete utenti FON e vi trovate a passare dalla redazione di Step1 nei prossimi mesi, vi consigliamo di accendere il vostro pc…

 

Link:
Il sito della FON
Gli access point FON nel mondo

Daniele Giuseppe Bazzano

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