Grazie all’Unione europea in Grecia si muore di fame e di freddo

UN SERVIZIO DI RAI NEWS LASCIA DI GHIACCIO CHI LO LEGGE. BAMBINI SENZA VACCINI. UN NUMERO INCEDIBILE DI ABITAZIONI SENZA RISCALDAMENTO. LA GENTE CHE CONSEGNA LE TARGHE DELLE AUTO PER NON PAGARE UNA SORTA DI “IMU SULLE QUATTRO RUOTE”. E’ QUELLO CHE CI ASPETTA IN ITALIA? MA AA CHI ASPETTIAMO A USCIRE DALL’EURO?

Da Rai news leggiamo un servizio sulla Grecia di questi giorni che ci lascia di ghiaccio. E’ il racconto, crudo, di una terribile crisi economica. Con la gente che muore di fame e di freddo. Come ha fatto l’Unione europea a ridurre in questo stato il Paese di Socrate, Platone e Aristotele? Leggiamo per provare a capire quello che sta succedendo:  

“Un appartamento di 100 metri quadri in pieno centro ad Atene in vendita a 18 mila euro ma nessuno lo vuole. Non ruderi da ristrutturare, ma case pronte per essere abitate. È il panorama del mercato immobiliare della Grecia ai tempi della crisi. I prezzi delle case sono crollati del 50-70%. Nei quartieri centrali, quelli più prestigiosi, tantissimi gli appartamenti vuoti o abbandonati al degrado. Dal 2007 ad oggi le compravendite sono scese dell’80% e chi ha la fortuna di avere una casa di proprietà spesso non ha però i soldi per riscaldarla”.
“Come nel dopoguerra ci si riscalda con la legna Nella capitale otto condomini su dieci non comprano più il gasolio. In compenso, i cittadini per riscaldarsi ricorrono all’uso smodato di camini e stufe a legna, metodi di riscaldamento del dopoguerra che comportano anche molti incidenti: morti da ossido di carbonio o incendi di case e una vera e propria emergenza sanitaria dovuta all’inquinamento atmosferico. Negli ultimi giorni, infatti, a causa dei gas emanati dalla combustione della legna, lo smog nell’atmosfera di alcune città greche come Salonicco e Larissa ha superato i livelli di guardia”. (sopra, foto tratta da net1news.org)
“Rimane il riscaldamento con l’elettricità che per molti è impossibile a causa degli alti consumi che in genere hanno le stufette. Ma c’è anche chi non ha più l’energia elettrica. Grazie al provvedimento del governo, chi non ha pagato la tassa sulla casa, il famoso ‘Charatsi’, è stato privato della fornitura elettrica. In totale sono almeno 300 mila le famiglie senza luce e ad Atene, come in altre città, non è strano vedere i commensali che cenano a lume di candela”.

 

Viene da chiedersi: è questo il destino che aspetta gl’italiani? A questo ci hanno condannato quei deficienti che hanno intrappolato il nostro Paese nell’euro?
(a sinistra, foto tratta da bambini.quidone.it)

“Migliaia di bambini – leggiamo ancora nel servizio di Rai news – senza vaccini. Con un esercito di disoccupati, la crisi economica si è trasformata ormai in una pesantissima crisi sociale ed esplodono le disuguaglianze. Migliaia di genitori, dopo aver perduto con il posto di lavoro l’assistenza sanitaria, sono stati costretti a non sottoporre più i loro bambini alle vaccinazioni di base. Secondo Nikitas Kanakis, rappresentante greco dell’associazione internazionale Doctors in The World “i bambini privi di assicurazione sanitaria e non vaccinati stanno correndo un grave pericolo oltre al fatto che non possono più andare a scuola perché la frequenza è subordinata alla esibizione dei certificati di vaccinazione”.

In Italia, per ora, il Governo Letta-Alfano-Bilderberg ha tagliato di 150 euro gli stipendi dei docenti. E, scuola a parte, sono tantissimi, ormai, gli italiani che non si possono permettere più il dentista.

“Restituite migliaia di targhe auto per non pagare la tasse – leggiamo ancora su Rai news -. Ma non basta. Poco prima di Capodanno migliaia di automobilisti si sono messe in fila davanti agli sportelli della motorizzazione o del Fisco per riconsegnare le targhe dei loro veicoli ed evitare così di pagare la costosa tassa di circolazione per l’anno prossimo, imposta che supera i 1.000 euro per le macchine di lusso. Solo nel 2013 sono state riconsegnate le targhe di ben 70 mila veicoli. Del resto i redditi dei lavoratori greci, come confermano studi condotti dai maggiori sindacati ellenici, sono diminuiti di circa il 40% dal 2009 mentre, secondo i rivenditori di auto, dallo stesso anno sono state riconsegnate le targhe di almeno un milione di autoveicoli”.

In Italia non siamo ancora a questo punto. Ma già sono tantissimi gli automobilisti che non pagano più l’assicurazione.

“Con l’arrivo del 2014 si apre anche il turno di presidenza greca dell’Unione Europea – prosegue il servizio -. Un semestre durante il quale si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo (previste a maggio), sulle quali incombe il fantasma dell’avanzata dei populisti e nazionalisti contrari all’euro ed all’Europa. In recessione profonda dal 2009, con il miraggio finalmente di una lieve ripresa nel 2014, sotto assistenza finanziaria dal 2010, la Grecia spera che l’anno che si apre sia quello della svolta”.
“Il premier Antonis Samaras, in un discorso alla nazione, si è detto sicuro che nel 2014 Atene potrà uscire dal programma di aiuti Ue-Fmi. Programma grazie al quale la Grecia ha ottenuto aiuti per 240 miliardi di euro, a prezzo di tagli, sacrifici, ricette lacrime e sangue che hanno esasperato la popolazione. Disoccupazione al top e un ‘buco’ di bilancio da 1,4 mld”.

 

Questo ‘buco’ da 1,4 miliardi somiglia un po’ al ‘buco’ da un miliardo e mezzo circa del Bilancio della Regione siciliana 2014. Da noi, però,per fortuna, la politica discute su come spartire gli assessorati al PD e al Nuovo centrodestra di Angelino Alfano che, a Roma e a Palermo, governa con il centrosinistra…

“Non ci sarà bisogno di nuovi prestiti e nuovi accordi di salvataggio”, ha garantito il primo ministro greco, che vorrebbe emulare il successo irlandese, uscita nei giorni scorsi dal programma di assistenza avviato a dicembre del 2010.
“Ma la Grecia non è l’Irlanda e domina a Bruxelles come in altre capitali europee lo scetticismo sulla reale capacità di Atene di farcela nei prossimi mesi. Come dimenticare gli altri numeri che pesano sulla ripresa della Grecia: un debito pubblico che si avvicina al 170% del Pil ed una disoccupazione che ad agosto era del 27,3% (del 58% quella dei giovani sotto i 25 anni)”.
La troika Ue-Bce-Fmi che farà? Si dovrebbe far vedere tra qualche giorno per concedere il via libera ad una nuova tranche di aiuti.

Redazione

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