Grande Passo 3, Centro La Torre assiste Comune Corleone Lo Monaco: «Per noi è un onore, rimedio a scelta sciagurata»

Dopo lo scioglimento per mafia del Comune di Corleone, il 10 agosto scorso, adesso i commissari a capo dell’amministrazione hanno deciso di costituirsi parte civile al processo Grande Passo 3, e sarà l’ufficio legale del Centro Pio La Torre di Palermo, guidato dall’avvocato Ettore Barcellona, ad assumere l’incarico di assisterlo nell’ambito del procedimento penale. Era stata proprio la mancata costituzione a parte civile a dare il via ad uno scontro tra la precedente giunta e i consiglieri del Pd che si erano infine dimessi. I commissari del Ministero erano stati inviati circa otto mesi prima dello scioglimento e da allora si attendeva l’esito dell’ispezione, mentre l’amministrazione guidata dall’ormai ex sindaco, Lea Savona, continuava a perdere consenso anche tra gli abitanti della cittadina.

La decisione dei commissari del Comune, si legge in una nota,  deriva dalla necessità di «fare costituire parte civile il comune di Corleone al fine di ottenere il risarcimento dei danni materiali e non, diretti e indiretti, subiti in relazione ai fatti oggetto delle imputazioni contestate agli imputati; e che l’esistenza dell’organizzazione mafiosa e la commissione dei reati tipici della stessa hanno arrecato danno alla collettività e ha danneggiato l’immagine della città». 

Il servizio legale offerto dal Centro Pio La Torre non avrà nessun costo per il Comune corleonese. «Non c’è nulla di eccezionale – dice il presidente del Vito Lo Monaco – siamo un centro di cultura antimafia che dopo trent’anni di attività, che festeggiamo proprio quest’anno, ha fatto sempre la scelta di contrastare le mafie e ogni antimafia di cartone, ovvero quella che serve a schermare affari, carriere politiche, vantaggi di qualsiasi tipo». Per Lo Monaco quindi si tratta di un evento «del tutto naturale, ci costituiamo parte civile in tutti i processi di mafia, i commissari del Comune di Corleone, per riparare alla scelta sciagurata fatta della precedente amministrazione, sciolta per mafia, ha voluto dare incarico a nostro studio legale di rappresentarla nel processo che si apre venerdì prossimo. Per noi è un onore è un riconoscimento di tutto il nostro impegno e faremo il nostro lavoro, il nostro dovere».

Stefania Brusca

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