Grande concerto di Desirée Rancatore

La sera del 1? gennaio, nella sala grande del Teatro Biondo-Stabile di Palermo, gremita in ogni ordine di posti – la palermitana “Mediterranea Chamber Orchestra”, diretta dal noto direttore, professore Francesco Attardi (docente all’Accademia Internazionale di Musica di Milano), messinese di nascita, con la partecipazione del bravissimo e conosciuto soprano leggero palermitano Desirée Rancatore hanno porto, nel modo più seducente e altamente professionale, gli auguri per il nuovo anno in un bissato “Concerto di Capodanno” che, l’Accademia Musicale di Palermo” organizzatrice e produttrice dell’evento, ha voluto chiamare “Ouverture Duemiladodici”.
Ouverture perché la maggior parte dei “pezzi” musicali, per la grande maggioranza conosciuti dal pubblico medio, che hanno formato l’interessante e affascinante programma, sono per lo più riconducibili a questo genere. Ecco i titoli: “Guillaurme Tell Ouverture” di Gioacchino Rossini, “Danza Ungherese in 5 Sol Min” di Johannes Brahms, “Donauwellen Waltze” di Ion Ivanovici, “Valzer op. 18 n. 1” di Frédéric Chopin, “Waltz from Eugene Onegin” di Pëtr Il’i? ?ajkovskij, “Masquerade Waltz” di Aram Khachaturian, “Gold and Silver – Walzer” di Franz Lehár, “Waltz roses from The South Op. 388”, “Polka Hunting Op. 373” e “Voci di Primavera” di Johann Strauss.

Desirée Rancatore, soprano oggi affermato, palermitana di nascita ma cittadina del mondo per la grande professionalità dimostrata, apprezzata dal pubblico internazionale e abbondantemente dal suo pubblico cittadino ha cantato con voce suadente, fornita di una gamma di sfumature liriche, a volte volutamente basse o alte, culminanti in gorgheggi che denotano una impostazione tecnicamente perfetta che basa su una personale tavolozza di tonalità naturali di cui Madre Natura l’ha fornita. E la prova è stata nell’esibizione di “Non so le tetre immagini” da “Il Corsaro” di Giuseppe Verdi, al quale sono seguite: “L’Aria della pazzia” da “Hamlet” di Ambroise Thomas, “Je veux vivre” da Romeo e Giulietta di Charles Gounod, “Le Rossignol et la Rose” da “Parysatis” di Camille Saint-Saëns, “Sempre libera da “La Traviata” di Giuseppe Verdi, “Glitter and be gay” da “Candide” di Leonard Bernstein. Ha chiuso un’aria tratta dalle “Voci di Primavera” di Strauss.
La Rancatore, nell’ambiente artistico palermitano era già nota come una “promessa”, ancora prima di diventare la “star” che noi tutti conosciamo, perché la madre – Maria Argento, apprezzata corista del glorioso “E. A. Teatro Massimo” -, fu la sua prima naturale insegnante. Desirée si è perfezionata, poi, a Roma, con Margaret Baker Genovesi. Nel 1995 ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale “Ibla” di Ragusa che ha ripetuto al Concorso Internazionale “Vincenzo Bellini” di Caltanissetta; nel 1996 ha vinto, ancora, il primo premio al Concorso Internazionale “Maria Caniglia” di Sulmona. Nello stesso anno ha compiuot il suo debutto nel ruolo di Barbarina ne “Le nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart al Festival di Salisburgo. Il suo debutto italiano avviene in occasione dell’inaugurazione della stagione 1996-97 del Teatro Regio di Parma, quale Vivetta ne “L’Arlesiana” di Francesco Cilea. Invitata al Teatro Comunale di Bologna, al Teatro Carlo Felice di Genova e al Maggio Musicale Fiorentino, cantò nel “Parsifal” con la direzione di Semyon Mayevich Bychkov.
Nel 1997 ritorna al Festival di Salisburgo per interpretare “Die Entführung aus dem Serail” (Blonde). Ospite regolare del Festival salisburghese, ha preso parte a numerosi concerti nel prestigioso Mozarteum, eseguendo arie da concerto di Mozart sotto la direzione di Hubert Soudant. Sempre sotto la bacchetta dello stesso direttore ha eseguito i “Carmina Burana” di Carl Orff e la “Messa in do minore” di Mozart in Francia e nuovamente a Salisburgo. In occasione dell’inaugurazione della stagione 1997-98 del Teatro Massimo di Palermo, ha debuttato nel ruolo di Sophie in “Der Rosenkavalier” con la direzione di John Neschling e nella stessa stagione ha cantato nella “II Sinfonia” di Gustav Mahler all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la direzione di Myung-Whun Chung ed ha interpretato, per la prima volta, Olympia ne “Les contes d’Hoffmann” di Jacques Offenbach al Teatro Massimo Bellini di Catania, ruolo nel quale si è, in seguito, distinta su palcoscenici internazionali, quali l’Opéra National de Paris, la Royal Opera House-Covent Garden di Londra, la Wiener Staatsoper, l’Opernhaus di Zurigo, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma e, più recentemente, il Teatro Regio di Parma. Nella stagione 1998-99 ha debuttato in “Don Carlo” (Voce dal cielo) al Festival di Salisburgo con la direzione di Lorin Maazel, è tornata a Parigi per “L’enfant et les sortilèges” e “Parsifal”, sotto la direzione di James Conlon ed ha, inoltre, preso parte all’incisione discografica di “Die Entführung aus dem Serail” (Blonde) con sir Charles Mackerras e la Scottish Chamber Orchestra. Sempre nel ruolo di Blonde, ha preso parte ad un film della medesima opera mozartiana, girato al Topkapi Palace di Istambul e diffuso nelle sale londinesi. E l’elenco potrebbe proseguire per diverse pagine. Diciamo ancora che la Rancatore si è consolidata nel ruolo di Gilda nel “Rigoletto” verdiano, portandolo da Melbourne a San Francisco, da Las Palmas a Tokyo, Venezia, Città del Messico, Vienna, Verona, Parma, Pechino, Firenze, Zurigo. Interpreta “Lucia di Lammermour”, nella stagione 2006-07, al Teatro Donizetti di Bergamo e da lì parte altra fortunata tournée, che la vede applaudita ambasciatrice del bel canto italiano nel Paese del Sol Levante. Successivamente debutta come Adina ne “L’elisir d’amore” donizettiano nella produzione di Laurent Pelly all’Opéra Bastille di Parigi e in altri teatri italiani e d’oltreoceano. Nel dicembre del 2004 canta in “L’Europa riconosciuta” di Antonio Salieri, lei è Semele, sul podio dirige l’orchestra del Teatro alla Scala di Milano, per la riapertura, il mitico Riccardo Muti, con il quale, poi, canta, a Parigi, nei “Carmina Burana. Dal 2008 arricchisce il suo repertorio con altri ruoli belliniani: Elvira de “I Puritani” (Teatro Massimo di Palermo, a La Coruña, a Vienna) e Amina de “La Sonnambula (Las Palmas de Gran Canaria). Saltando altre date, altri concerti, altre affermazioni, diciamo che ha partecipato, anche, al concerto inaugurale della Scala (2003-04), ha cantato con la “Sinfonica della Rai” di Torino, in una serata di gala con Bryn Terfel e la Royal Philhrmonic Orchestra a Londra, in una tournée in Spagna (Zaragoza e Pamplona) con la ”Filarmonica Massimo Bellini” di Catania e interpreta scene dal “Faust” di Robert Schumann al Regio di Parma. Ha inaugurato il 2011 con il prestigioso “Concerto d’Anno Nuovo” alla ”Fenice” di Venezia e il 2012 con quest’altra prestigiosa e elettrizzante Overture al “Biondo” della sua Palermo.
L’Accademia Musicale di Palermo è una delle realtà più vive e palpitanti non soltanto della nostra città, ma del panorama musicale italiano. Opera nell’organizzazione e nella promozione di concerti di musica classica con particolare attenzione a quella contemporanea, ha già al suo attivo la produzione di oltre centocinquanta concerti. Sin dalla sua costituzione, l’Accademia si è ispirata alla filosofia dell’innovazione, intesa come promozione di un linguaggio musicale moderno che pone al primo posto degli obiettivi, la musica come espressione culturale del nostro tempo.
Del resto diceva Platone: “La musica è una luce morale. Essa dona un’anima ai nostri cuori, delle ali ai pensieri, uno sviluppo all’immaginazione, essa è carme alla tristezza, alla gaiezza, alla vita, a tutte le cose. Essa è un’essenza del tempo e si eleva a tutte quelle forme invisibili, abbagliante e appassionatamente eterna”. Grazie all’efficienza e alla elevata professionalità della sua struttura dirigenziale (attualmente è direttore artistico Girolamo Salerno) e alla qualità dei musicisti che la collaborano, nel 2007 ha dato l’avvio alla propria “Mediterranea Chamber Orchestra” grazie ad un progetto che vuole, già dal 2012, il coinvolgimento di musicisti provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. L’Accademia è stata protagonista in più occasioni delle stagioni estive di Taormina Arte, della rassegna internazionale di Musica Sacra di Monreale e nello scorso anno, dopo undici anni di intensa attività concertistica, ha realizzato il I Festival Internazionale “Palermo Classica” Arte e Musica che annovera alcuni tra i più grandi musicisti del panorama internazionale, divenendo sin da subito un Festival più importante a livello nazionale.
La “Mediterranea Chamber Orchestra”, composta da un organico di ben cinquantasette elementi, tutti eccellenti, che ha dato vita all’«Ouverture Duemiladodici» è stata diretta con la salda ed espressiva bacchetta di Francesco Attardi. Attardi ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Si è perfezionato, come direttore d‘orchestra, al Mozarteum di Salisburgo e alla Aspen Music School, negli Stati Uniti. ? stato assistente di Giuseppe Patanè e Wolfgang Sawallisch alla Staatsoper di Monaco di Baviera. Ha diretto prestigiose orchestre sinfoniche e da camera in Italia e all’estero, effettuando prestigiose tournée delle quali lungo sarebbe l’elenco. Ha diretto qualche concerto con l’Orchestra Sinfonica Siciliana. Svolge, anche, una intensa attività in campo operistico, nel quale vanta un ricco repertorio di oltre quaranta opere del panorama italiano e austro-tedesco. È inoltre autore di pubblicazioni, quali: “Direzione d’orchestra e management d’azienda” (Franco Angeli, Milano, 2004) e “Viaggio intorno al Flauto magico” (Ed. Lim, Lucca, 2006).
Grazie Desirée, grazie Francesco, grazie ai componenti della “Mediterranea Chamber Orchestra” per questi auguri di capodanno, bellissimi e auguriamoci tutti che la musica trionfi su questi nostri tempi un po’ squallidi. La musica, che come ha scritto, con la sua filosofia orientale, Ikeda Daisaku, “è un linguaggio globale, la magica chiave che apre i cuori della gente al di là delle differenze di nazionalità, etnìa e religione. La musica è una grande catalizzatore che porta l’armonia nel cuore, nella mente delle persone, unendo l’umanità in una sola cosa. La musica è la melodia dell’avanzare della vita che trasmette gioia, coraggio e speranza. ? il suono dell’attività dinamica. Della creatività e del progresso”.
Auguri! Ne abbiamo bisogno tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lino Piscopo

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