STANDO A QUANTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE FINANZE, VERREBBERO TOCCATI ANCHE I VITALIZI DEGLI EX PARLAMENTARI. L’ASSENZA DELLE RELAZIONI TECNICHE IMPEDISCE DI FARE CHIAREZZA SU QUESTI PUNTI. LA ‘TRAPPOLA’ PER I PRE-PENSIONATI REGIONALI. SOLDI DEL PIANO DI AZIONE E COESIONE PER I FORESTALI. SALTERA’ LA TABELLA H?
Come abbiamo scritto sabato scorso, Governo e Ars si accingono a mettere le mani in tasca ai pensionati regionali. Due giorni fa, quando abbiamo lanciato la notizia, il Governo della nostra disastrata Isola ha fatto sapere che verranno colpite solo le “pensioni d’oro”. Ma a noi questa precisazione non risultava sabato e non risulta nemmeno oggi.
In questi casi, per fugare i dubbi, la presidenza della Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars avrebbe dovuto chiedere la relazione tecnica. Ma il Governo, su questo e su altri passaggi del disegno di legge sulla terza manovra finanziaria, non ha presentato relazioni tecniche. Con la stessa Commissione Finanze che ha approvato questa ed altre norme a ‘scatola chiusa’.
Di fatto, Governo regionale e Commissione Bilancio e Finanze hanno ignorato una prescrizione della presidenza dell’Ars: e cioè l’obbligatorietà della relazione tecnica ai disegni di legge.
Il risultato è l’ambiguità. E’ evidente che Governo e Ars stanno nascondendo qualcosa ai siciliani. O meglio – per essere precisi – stanno nascondendo ai quasi 16 mila pensionati della Regione siciliana.
Le leggi – soprattutto quelle che si occupano di soldi – hanno anche una dimensione aritmetica. Se, come il Governo di Rosario Crocetta ha fatto sapere, verranno colpite le cosiddette “pensioni d’oro”, mutuando i prelievi dalla legge nazionale, con riferimento all’Amministrazione regionale il prelievo dovrebbe colpire tre fasce:
le pensioni superiori a 90 mila euro lordi all’anno;
le pensioni superiori a 150 mila euro all’anno;
le pensioni superiori a 200 mila euro all’anno.
Ma siccome nel disegno di legge – particolare che abbiamo già segnalato nell’articolo di sabato scorso – c’è scritto che si attende un gettito di circa 20 milioni di euro, mai e poi mai si potrebbe arrivare a questa cifra con i prelievi da effettuare su queste tre fasce di pensionati regionali.
A nostro modesto avviso, per arrivare a un gettito di 20 milioni di euro il prelievo – che il disegno di legge fissa al 3,5% – potrebbe riguardare anche le pensioni medie e, forse, anche quelle medio basse.
Forse, quando il disegno di legge arriverà in Aula ne sapremo di più, perché a questo punto il Governo dovrebbe presentare la relazione tecnica. A meno che la presidenza dell’Ars decida di far esaminare e approvare questa legge da Sala d’Ercole senza relazione tecnica. Noi, ormai, ci aspettiamo di tutto.
Il prelievo sulle pensioni – tanto per entrare in tema di violazioni delle regole del gioco – riguarda anche i pensionati dell’Ars e i vitalizi degli ex parlamentari. Sala d’Ercole non può legiferare su tali argomenti, perché c’è la riserva di Statuto.
Ma abbiamo l’impressione che, stavolta, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, si terrà fuori da questo passaggio. Non senza una buona ragione: non può essere sempre lui e solo lui, infatti, a difendere le regole di Sala d’Ercole, perché poi finirebbe per passare come colui il quale, nel nome del rispetto della riserva di Statuto, finisce con il difendere i privilegi.
Di fatto assisteremo a una palese violazione del principio di parità di trattamento e al Parlamento siciliano che si metterà sotto i piedi la riserva di Statuto. Con il dubbio – che secondo noi è tutt’altro che campato in aria – che il prelievo dalle pensioni possa colpire anche le indennità pensionistiche medie e medio basse. Perché per arrivare a un gettito di 20 milioni di euro da qualche parte i soldi dovranno uscire…
Nel valzer della follia legislativa che ormai contraddistingue l’Assemblea regionale siciliana si profila la possibilità – l’abbiamo già scritto nei giorni scorsi e l’abbiamo rimandato stamattina – di mandare a casa in anticipo un bel po’ di dipendenti regionali.
Si punta a ‘valorizzare’ il sistema pre-Fornero, ovvero il sistema precedente all’entrata in vigore della legge voluta dall’ex Ministra, Elsa Fornero.
Tradotto: dipendenti regionali in pensione a 58 anni con 39 anni di contributi, a 59 anni con 38 anni di contributi e a 60 anni con 37 anni di contributi.
Come raccontiamo in altra parte del giornale, il Governo Crocetta promette qualcosa che non sta nei numeri, perché i futuri pensionati li pagherà sempre la Regione. A meno che…
A meno che questi dipendenti regionali non vengano mandati in pensione con quattro soldi e, soprattutto, senza liquidazione. Perché il pagamento delle liquidazioni farebbe saltare tutti i conti per almeno i primi due anni.
Svelato, poi – così almeno ci è sembrato di capire – il mistero della copertura finanziaria per gli operai della Forestale. I circa 70 milioni di euro che mancavano all’appello per arrivare a una copertura finanziaria di circa 270 milioni di euro verrebbero presi dal Piano di azione e coesione (Pac).
E’ andato a farsi benedire l’assegno di solidarietà sponsorizzato dal presidente della Regione per i redditi Isee inferiori a 5 mila euro all’anno. Al suo posto dovrebbe materializzarsi una norma per gli incentivi alle imprese che assumono.
Questo, se vedrà la luce, sarà uno dei provvedimenti più intelligenti degli ultimi anni. Dovrebbero essere disponibili circa 20 milioni di euro più altri 20 milioni che arriverebbero dal già citato taglio delle pensioni, non sappiamo se “d’oro”, “d’argento” o di “rame”…
Il Governo avrebbe voluto aumentare le indennità agli amministratori che fanno capo al ‘cerchio magico’ di Palazzo d’Orleans. L’attuale norma, introdotta nel 2009, stabilisce un tetto di 50 mila euro all’anno.
Crocetta, con grande ‘coerenza’, avrebbe voluto portare in ‘alto’ il tetto – non abbiamo capito se a 160 mila o a 250 mila euro – solo per quattro società regionali: Riscossione Sicilia spa, Irfis Fin Sicilia spa, Ast spa e Sicilia e Servizi spa. Ma la Commissione Finanze ha ‘inchiummato’ quest’articolo di legge in verità un po’ ‘malandrino’.
Vincenzo Vinciullo, deputato del Nuovo centrodestra, vice presidente e ‘gran cerimoniere’ della Commissione Finanze, dice che sono stati trovati i soldi, oltre che per i forestali, per i Consorzi di bonifica, per l’Esa, per l’Eas e via continuando. Considerato che si sono aperti i ‘rubinetti’ del Piano di coesione, questa volta c’è da crederci.
In ogni caso un bel po’ di soldi dovrebbero arrivare dalla Tabella H che, dopo un indecoroso tira e molla, potrebbe sparire. Questo perché le richieste sono quasi doppie rispetto alle disponibilità finanziarie. Per non parlare di quelle realtà culturali – come la Fondazione Buttitta – che si sono chiamate fuori da questo ‘suk’ – ripetiamo – troppo indecoroso.
Meglio, molto meglio ‘inchiummare’ ‘sta Tabella H che un giorno si gonfia e il giorno dopo si sgonfia: un sinni po’ chiù…
In ogni caso, ne sapremo di più stasera, visto che la Commissione Finanze, dopo aver passato tutta la domenica al lavoro (hanno staccato alle sette di stamattina) è tornata a riunirsi.
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