Da ieri (sabato 24 maggio) il prorettore dell’Università di Catania è la prof.ssa Maria Luisa Carnazza. Il rettore prof. Antonino Recca ha firmato in mattinata la lettera con la quale viene sostituito il prorettore in carica, prof. Antonio Pioletti, conferendo inoltre la delega al settore dei “circuiti culturali” alla prof.ssa Rosaria Gentile, docente presso la Facoltà di Scienze politiche.
Docente nella facoltà di Medicina e direttore del Dipartimento di Anatomia, la prof.ssa Maria Luisa Carnazza era in precedenza delegata allla presidenza del “Comitato per le attività sportive e ricreative” (Casr). Si noti che nelle recentissime elezioni per gli organi collegiali dell’Ateneo di giovedì 22 maggio la prof.ssa Carnazza non aveva raggiunto il numero di suffraggi necessari per essere eletta al Consiglio di Amministrazione, totalizzando soltanto 371 voti ed essendo pertanto superata sia dal prof. Licata (482) che dal prof. Saitta (444 voti). La nomina a prorettore potrebbe dunque essere considerata una compensazione per la mancata elezione.
Si tratta tuttavia di un cambiamento radicale al vertice dell’ateneo catanese.
Va ricordato infatti che nel primo turno delle elezioni a rettore, il prof. Recca non era riuscito a raggiungere la maggioranza indispensabile per prevalere contro i due candidati antagonisti: prof. Barbagallo (preside di Agraria) e prof. Pioletti (past preside di Lingue). Nel primo turno delle elezioni, il 21 settembre 2006, i voti attribuiti a Recca furono infatti soltanto 732, contro i 632 a Barbagallo e i 274 voti a Pioletti. Pertanto l’allenza con l’area che faceva riferimento al candidato Pioletti fu determinante per l’elezione al secondo turno, il 2 ottobre 2006.
La convergenza tra Recca e Pioletti era stata garantita da un documento politico firmato da entrambi
– Leggi: Convergenza su un programma definito di Antonio Pioletti e Toni Recca
http://www.step1.it/v2_open_page.php?id=2710
Da alcune prime indiscrezioni si è appreso che al prof. Pioletti è stato offerto di mantenere le altre due deleghe – al personale e all’internazionalizzazione – che deteneva. Dall’accettazione o dal rifiuto di ricoprirle si comprenderà se la collaborazione di “governo” tra Recca e Pioletti si è definitivamente conclusa. E dunque se l’accordo politico sancito il 25 settembre del 2006 è da considerarsi abbandonato.
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