«Goldrake? E’ come Guccini» Parola di Vince Tempera

Canti Ufo Robot, ed è un po’ come cantare Dio è Morto. «C’è una vicinanza tra Goldrake e Guccini, che fa canzoni apparentemente più serie, ma in realtà sono entrambe capitoli della nostra vita». Lo dice il maestro Vince Tempera, noto direttore d’orchestra e autore delle più famose sigle dei cartoni animati degli anni ’70 e ’80. All’Etna Comics sono giunti in centinaia per sentirlo suonare i suoi più grandi successi, in una serata a lui dedicata dal titolo Vince sempre Goldrake.

«”Alabarda spaziale”, è lo slogan di Etna Comics». Scherza con il pubblico prima di suonare il suo pezzo più famoso, Ufo Robot, una esibizione da applausi. Prima del concerto, in un buio angolino, il maestro ci concede una breve intervista. Oltre a paragonare le canzoni dei cartoni animati a quelle d’autore, si dice felice di aver partecipato a Etna Comics, un evento nel quale ha ritrovato moltissimi suoi ammiratori.

Ma prima che di Vince Tempera, da qualcuno erroneamente chiamato Vinz, «perché nel Padrino si diceva così», sugli spalti dell’anfiteatro delle Ciminiere di Catania sono quasi tutti fan di Ufo Robot. «È la mia canzone preferita. Ho fatto firmare la foto di mio figlio appena nato al maestro» ci dice uno spettatore entusiasta. Da bambino, ci confiderà poco dopo, ha subito anche «il trauma di essere vestito da Dolce Remì, quello che gli morivano i cani».

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Quale la canzone preferita del maestro Tempera? «Goldrake», rispondono sicuri quasi tutti. Per farlo, c’è chi si improvvisa cantante per un breve siparietto musicale: «A noi piace la canzone di Voltus V quella che fa “Vortice di luce tra le stelle sta arrivando”, ma non siamo sicuri che sia la sua».

Quale è stata la prima canzone del maestro Tempera? «Io lo so, Furia cavallo del West» urla un gruppetto in preda a una sorta di isterismo collettivo, tipico delle esibizioni di miti minori, come i Beatles. «È l’Isao Sasaki italiano», urla un tizio da lontano. Wikipedia ci viene in aiuto: si tratta di un famoso autore di canzoni giapponese.

Il concerto continua, è appena iniziata una sfrenata Nano Nano. Il pubblico è in visibilio. All’Etna Comics, tra fumetti e cartoni animati c’è abbastanza materiale per un serio studio antropologico sui 30-40 anni di oggi.

Leandro Perrotta

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