Gli ultimi ‘fuochi’ di Diego Cammarata

L’amministrazione comunale di Palermo, retta da Diego Cammarata, ha scelto il modo peggiore per uscire di scena. Se, da un lato, non ci sono le risorse finanziarie per le case famiglia e in generale, le attività per il sociale, dall’altro lato si scopre che ci sono invece che, in ‘cassa’, ci sono soldi per ‘chiudere’ operazioni che non sono affatto un esempio di buon andamento della pubblica amministrazione. A raccontare l’ultima avventura di Diego e dei suoi ‘prodi’ seguaci è la consigliera comunale di Un’Altra storia, Nadia Spallitta, in un comunicato stampa.
“L’amministrazione comunale di Palermo – spiega Nadia Spallitta – dopo aver affidato a privati la gestione della Galleria d’Arte Moderna e di numerosi beni monumentali pubblici, con un costo di circa 1 milione di euro, con grave impoverimento dell’Erario, dal momento che sostanzialmente nessun ritorno economico per l’amministrazione si è avuto da questo tipo di operazione, non contenta procede nel suo percorso di esternalizzazione di servizi che, invece, dovrebbero essere gestiti dal personale comunale”.
“In particolare – prosegue la nota di Nadia Spallitta, che peraltro è anche capogruppo del partito-movimento di Rita Borsellino al Comune di Palermo – pur avendo a disposizione circa ventimila dipendenti, l’amministazione comunale, con una delibera sprovvista di valida motivazione, appalta all’esterno il servizio di guardiania di immobili, la cui gestione, peraltro, è affidata ad un privato. L’appalto, in concreto, potrebbe risolversi in una sorta di indiretta utilizzazione di personale esterno, in violazione dei divieti contabili che impediscono ogni procedura di nuova assunzione”.
Nadia Spallitta sottolinea l’anomalia di di immobili gestiti da personale comunale che, “contestualmente”, vengono affidati “a privati che ne traggono tutti i vantaggi economici collegati, ad esempio, all’organizzazione di eventi, mostre, convegni, attività di ristorazione etc”. A questo si aggiunge “la singolare circostanza che la custodia e la guardiania (con i relativi costi) rimangono in capo all’amministrazione pubblica, che tra l’altro non utilizza propri lavoratori ma si avvale – senza motivare il perché – di personale esterno (50 unità)”.
“Invierò tutti gli atti alla Corte dei Conti – conclude Nadia Spallitta – perché ritengo che il provvedimento determini un danno alle ‘casse’ comunali, e presenterò un’interrogazione al fine di sospendere questo atto”.

 

Redazione

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