Gli sposi che hanno trasformato i regali di nozze in progetti «Un gesto per condividere la nostra gioia con tutta la città»

«Condividere la nostra gioia personale con la nostra città». Il desiderio trasformato in obiettivo – e centrato – da Giuseppe e Valentina per il matrimonio era quello di non tenere solo per loro il ricordo delle emozioni di quel giorno ma di disseminarlo anche un po’ in giro per Catania. Avvocato 41enne lui e 36enne addetta al mondo della comunicazione lei, «abbiamo deciso di destinare una quota dei nostri regali a tre progetti diversi che riguardassero tutti il nostro territorio».

Una parte dei soldi ricevuti da amici e parenti è andata a Legambiente «e, in particolare, abbiamo voluto destinarla alla piantumazione di nuovi alberi in città – raccontano i due a MeridioNews – Un’altra l’abbiamo devoluta a un’associazione che si occupa della lotta ai tumori infantili e, visto che il prete che ci ha sposati è della parrocchia di Picanello, abbiamo deciso di sostenere anche un progetto di animazione territoriale per i bambini del quartiere». Giuseppe e Valentina, che da poco sono diventati anche genitori di Elena, hanno deciso di ripetere il gesto anche in occasione del battesimo della loro bambina. 

«Anche in questo caso – ci tengono a precisare marito e moglie, che non sono associati o tesserati a nessuna realtà locale – preferiamo non dire nulla agli invitati e finanziare i progetti una volta che i regali sono nostri». Un po’ perché sono convinti che la beneficenza non abbia bisogno di essere ostentata con annunci fatti con la tromba e un po’ anche «perché non vorremmo che i nostri invitati fraintendessero il messaggio o storcessero il naso di fronte alla nostra scelta di condivisione». Quella per cui hanno deciso di unire a dei giorni di felicità privata pure il bene pubblico. «È vero che adesso noi abbiamo costruito la nostra famiglia ma – sottolineano – restiamo parte di una comunità di cui dobbiamo continuare a prenderci cura, anche nei limiti delle nostre possibilità». 

Catanesi di nascita e di origine, «abbiamo deciso insieme, dopo avere vissuto e lavorato altrove per diverso tempo, che Catania sarebbe stata la nostra città, il luogo in cui vivere. Forse – dicono Giuseppe e Valentina – è a partire da questa consapevolezza e dalla voglia di contribuire a migliorare il territorio in cui abitiamo che abbiamo avuto il piacere di fare questo gesto che ha reso possibile la realizzazione di questi progetti con uno sforzo economico davvero minimo». In pratica, il prezzo di un caffè al giorno è ciò a cui i coniugi hanno rinunciato «ma con tutto il cuore perché – concludono – la nostra città ha anche dei bisogni e non può essere vista dai cittadini solo come un territorio da cui pretendere e prendere servizi». 

Marta Silvestre

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