Gli impianti fotovoltaici? Aumentano il valore catastale dell’immobile e vanno tassati!

UNA BELLA INCHIESTA PUBBLICATA DA IL SOLE 24 ORE SPIEGA COME LO STATO SPILLA SOLDI ANCHE AI CITTADINI CHE HANNO INVESTITO NELLE ENERGIE ALTERNATIVE. INSOMMA PRIMA GLI DA’ I CONTRIBUTI, POI SE LI RIPRENDE. D’ALTRA PARTE, BISOGNA TROVARE I SOLDI PER LE MISSIONI MILITARI ALL’ESTERO, PER LE BANCHE E PER GLI ALTRI PARASSITI DELL’ITALIA DI BILDERBERG…

Domandarsi perché in Italia i cittadini quando possono ‘fregare’ lo Stato lo fanno molto volentieri non è un esercizio ameno. E’, o dovrebbe essere, invece, una seria indagine socio-antropologica di grande interesse politico e culturale.

Un caso esemplare è costituito dalla recente circolare dell’Agenzia delle Entrate, la n. 36/E del 19 dicembre 2013, che considera “appendici”, cioè pertinenze dell’immobile sul quale sono montati, gli impianti fotovoltaici e quindi ne fanno crescere il valore catastale e la relativa rendita. Da questa semplice annotazione catastale derivano come conseguenza l’aumento delle tassazioni che gravano su quell’immobile, quali Tares, Tasi, Imu supplementare e via tassando). Dalla tassazione sono esentate gli impianti di potenza sino a 3 kw.

Delle 58 pagine della richiamata circolare dell’Agenzia vi risparmiamo la lettura, anche in versione sintetica, che, in verità, non è molto piacevole. Ci limitiamo, invece, a riscontrare le note riportate dal Il Sole 24 Ore che ne rileva in modo ineccepibile i punti essenziali.

Prima, però, un’osservazione di carattere generale non possiamo evitare di farla: le installazioni degli impianti fotovoltaici sono state sollecitate con incentivi fiscali da parte dello Stato con apposita legge allo scopo di realizzare il risparmio sulla bolletta energetica nazionale per l’approvvigionamento delle materie prime ricavate da fonti di origine fossile; bollette molto costose rispetto alle quali l’utilizzo diffuso di fonti energetiche alternative e rinnovabili avrebbe fatto risparmiare al nostro Paese un bel po’ di quattrini.

Lo Stato ha ritenuto tanto conveniente quest’operazione tanto da investire in incentivi di sgravi fiscali a chi ne installasse di dimensioni sempre maggiori e ne traesse produzioni a basso costo in misura rilevante. Tanta più produzione a basso costo da fonti rinnovabili, tanto maggiore risparmio sulla bolletta energetica nazionale. Sulla base di questa spinta promozionale chi ha potuto ha realizzato impianti fotovoltaici sovradimensionati rispetto ai consumi privati e magari ha venduto a basso costo il superfluo all’Enel, concorrendo in questo modo a soddisfare il fabbisogno energetico generale. Magari – per esagerare un po’ – con la maggiore produzione di energia a condizioni economiche più vantaggiose si sarebbe potuto agevolare il costo dell’approvvigionamento energetico all’Alcoa e mantenere in attività la produzione di alluminio in Sardegna.

Cosa è avvenuto, invece: lo Stato, e per esso l’Agenzia delle Entrate, ha pensato bene di tassare, seppure per effetto conseguente, anche le installazioni di pannelli fotovoltaici per la ragione di fondo che, a seguito del trattato di Maastrict, il bilancio nazionale deve stare al di sotto del 3 per cento tra deficit e Prodotto interno lordo (Pil).

Per rispettare questo vincolo – atteso che di tagliare la spesa corrente non se ne parla nemmeno, né si possono tagliare le spese militari in armamenti, né si possono evitare le spese delle inutili missioni militari all’estero perché anche queste derivano da accordi internazionali – non resta che aumentare le tasse ai cittadini. Bisogna incrementare le entrate ed a questo fine tutti i cespiti vanno esplorati ed utilizzati.

Anche perché non si possono evitare le generose regalie alle banche ed agli azionisti di queste perché contro questi poteri lo Stato si guarda bene dall’agire e, perciò, come si dice dalle nostre parti, ci si appoggia ‘no muru vasciu’, cioè sulla gente comune che, per risparmiare sulla bolletta energetica domestica, oltre che concorrere al risparmio della bolletta energetica nazionale, ha fatto un piccolo investimento, peraltro agevolato, nell’impianto fotovoltaico.

Il Sole 24 ore prosegue il suo puntuale servizio addirittura fornendo i dati e i fac-simile degli elaborati tecnici per l’accatastamento, offrendo un servizio di grande professionalità agli utenti.

Se lo Stato si proponesse ai cittadini con la stessa puntualità vivremmo in un Paese diverso e più godibile e i cittadini, oltre ad esserne orgogliosi, non cercherebbero di fregarlo sistematicamente tanto da conseguire lo straordinario record annuale di 60 miliardi di evasione fiscale.

 

Riccardo Gueci

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