Gli ex sportellisti vogliono essere assunti tempo indeterminato

PUNTI CHIARI QUELLI AVANZATI DAI LAVORATORI ALLA FINE DELLA PRIMA GIORNATA DI PROTESTA A PALERMO, DAVANTI PALAZZO D’ORLEANS SEDE DEL GOVERNO REGIONALE

No al lavoro senza assunzione presso le società regionali partecipate dalla Regione, sì al sistema misto, pubblico/privato, purché la parte pubblica sia costituita da un solo soggetto.

È questo quanto chiedono gli ex sportellisti che, da stamattina, protestano a Palermo, con tende e  in sciopero della fame, davanti Palazzo d’Orleans, sede del Governo siciliano.

Messaggio chiaro, quello dei lavoratori che rifiutano qualsiasi accostamento alla logica di essere ‘smistati’ nelle società partecipate regionali. Proposta maturata nel corso dell’audizione dello scorso 3 settembre in Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars e promossa dal presidente Marcello Greco, esponente dei Democratici riformisti per la Sicilia.

Gli ex sportellisti, che amano definirsi ‘vittime della rivoluzione crocettiana’, come riporta chiaramente lo slogan fissato nelle magliette indossate dai manifestanti, da stamattina, come dicevamo, sono in sit permanente per chiedere al Governo regionale di porre in essere alcuni punti irrinunciabili ed oggetto della protesta.

Dentro la soluzione della società mista, gli ex sportellisti chiedono la salvaguardia dei livelli occupazionale per tutti i circa 1800 operatori, il ripristino delle leggi regionali in vigore, a cominciare dal rifinanziamento del Fondo di garanzia di cui all’articolo 132 della legge n.4 del 16 aprile 2003.

Il fondo di garanzia funzionante e con una somma appostata di almeno 40 milioni di euro, come chiesto dagli operatori, mira all’obiettivo di funzionare come fondo di rotazione per anticipare gli stipendi per almeno sei mesi, visto che attraverso la Garanzia Giovani il ministero del Lavoro eroga i rimborsi soltanto a prestazioni effettuate.

Inoltre, gli ex sportellisti ‘Vittime della rivoluzione crocettiana’, chiedono anche l’applicazione ed il rispetto dei diritti acquisiti e degli istituti contrattuali disciplinati nel contratto collettivo di Lavoro (Ccnl) della Formazione professionale. A cominciare dalla garanzia del mantenimento dei livelli funzionali previsti dal Ccnl di categoria.

 

Giuseppe Messina

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