Giuseppe Monaco, 50 anni, trapanese, è il nuovo segretario dell’Ugl siciliana. Il congresso regionale dell’organizzazione sindacale, che si è svolto a Palermo, lo ha eletto con con il 92 per cento dei dei voti. Monaco è un dipendente civile del ministero della Difesa. E’ stato segretario provinciale della Cisnal di Trapani dal 1989 e poi dell’Ugl dal 1996.
‘La Sicilia che vogliamo’, è stato il tema del congresso. Al quale ha preso parte, tra gli altri, il segretario generale, Giovanni Centrella.
”Il mio impegno per la tutela dei lavoratori oggi si amplia – dice Monaco – così come le attività che l’Ugl sta mettendo in campo per i lavoratori e i pensionati siciliani, al fine di aiutarli ad affrontare questo scenario particolarmente complesso data l’attuale situazione di crisi, che si somma alle già note problematiche economiche e sociali dell’Isola”. (a destra, foto del nuovo segretario dell’Ugl siciliana, Giuseppe Monaco)
Dopo essere stato alla guida dell’Ugl di Trapani, con il nuovo incarico Monaco conferma ”l’impegno del sindacato per scongiurare lo spettro della desertificazione industriale della Sicilia, che comporterebbe un inaccettabile arretramento economico e sociale. Casi emblematici in questo senso sono quello della Raffineria di Gela, del polo industriale di Termini Imerese oggi in ginocchio dopo la chiusura della Fiat e dell’Italcementi di Porto Empedocle. senza dimenticare le vertenze Telecolor ed Antenna Sicilia nel settore delle comunicazioni, Windjet nei trasporti e quelle di Aligrup e Migliore per la grande distribuzione. Non ultimi, la Gesip di Palermo e il quadrilatero industriale Siracusa-Priolo-Melilli-Augusta, aggrediti da una grave crisi produttiva che, in questo secondo caso, fa tutt’uno con il ritardo quasi ventennale nella realizzazione del piano di risanamento ambientale approvato e finanziato nel 1995, ma mai concluso”.
”Per la nostra organizzazione sindacale – prosegue il neo segretario dell’Ugl siciliana – al primo posto fra gli obiettivi per rilanciare la Sicilia c’è la necessità di incrementare il tasso di sviluppo e, quindi, l’occupazione. Magari per evitare di ricorrere agli ammortizzatori sociali”.
“Tuttavia, – conclude Monaco – nell’immediato risulta particolarmente importante, per non dire vitale, che i lavoratori colpiti dalla crisi non restino senza tutele e il nostro impegno va in questa direzione”.
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