Giudizi di fine anno in casa rosanero Premio Oscar al capitano Sorrentino

Scorrono i titoli di coda sul 2015 ed è tempo di bilanci. La stagione 2015/16 è in corso di svolgimento ma con l’anno solare ormai agli sgoccioli ci sono i presupposti per tracciare una linea e stilare un elenco dei promossi e bocciati. Chi sono i vincitori degli Oscar del 2015? La statuetta più importante spetta al portiere Sorrentino. Riconoscimento meritato per il trentaseienne capitano del Palermo sia per la sua leadership nello spogliatoio sia per il suo contributo in campo. Basterebbe citare le gare vinte in questa prima porzione del campionato contro Genoa, Udinese e Bologna (tutte per 1-0) per rendersi conto del peso specifico e dell’importanza di un portiere in grado di fare la differenza con i suoi interventi. Voto 8 anche per i due traguardi personali raggiunti recentemente: le 500 gare da professionista e le 100 presenze con la maglia rosanero. Un consiglio alla società: è giusto che la dirigenza faccia le proprie valutazioni economiche ma perdere a fine stagione un elemento come Sorrentino (il cui rinnovo del contratto in scadenza a giugno non è affatto scontato) sarebbe un grave errore. 

Il secondo posto della graduatoria è occupato da Vazquez, il giocatore «di movimento» più importante per tecnica e qualità nell’organico rosanero. La presenza dell’italo-argentino sul nostro podio è un credito di fiducia nei confronti di un giocatore che ha i mezzi per decidere da solo le partite ma che sta ancora studiando per diventare un vero trascinatore. Un 7,5 sembra una valutazione giusta per inquadrare il 2015 del «Mudo» che, peraltro, chiude l’anno in vetta a quattro speciali classifiche, quelle relative ai dribbling effettuati (135), ai pali colpiti (otto) e, nell’ambito del suo ruolo, ai falli commessi e subiti (record europeo).
Per la nomination relativa al terzo gradino del podio bypassiamo l’attualità e puntiamo i riflettori su due giocatori che hanno lasciato da poco il club di viale del Fante: Dybala e Rigoni. Un 7 pieno sancisce la proclamazione dell’attaccante argentino (la cui cessione estiva alla Juventus per 32 milioni più 8 di bonus può essere considerata una vittoria della società in termini di risanamento del bilancio) e del neo-centrocampista del Genoa, miglior marcatore assieme a Vazquez con 7 gol del 2015 rosanero (una rete in più proprio di Dybala). L’epilogo negativo della sua love story con il Palermo macchia l’ultimo tratto della parabola delineata dal jolly vicentino ma non cancella la bontà del suo lavoro testimoniata dai 9 gol (in 31 presenze) realizzati nella passata stagione.

Altri rosanero arrivano al capolinea dell’anno solare con il segno più. Disco verde, ad esempio, per Gilardino (in testa alla classifica marcatori del Palermo in questo campionato con 4 gol) e Goldaniga, difensore classe ’93 in rampa di lancio, galvanizzato dall’esordio in A e dal primo gol nella massima serie (a Roma contro la Lazio) nel giorno del suo debutto nella formazione titolare. Merita la sufficienza anche l’esterno sinistro Lazaar soprattutto per la determinazione con la quale ha superato in questa stagione l’iniziale momento di difficoltà e attraverso la quale è tornato in carreggiata diventando alla fine dell’anno solare il giocatore che, nei cinque campionati europei più importanti, ha effettuato il maggior numero di cross (184).

Due i rosanero che si contendono la «maglia nera» del 2015: Barreto e Maresca. Nel primo caso va condannata in toto (con la complicità della società) la gestione della sua vicenda legata al rinnovo del contratto e culminata con l’accordo con la Sampdoria. La bocciatura del secondo, invece, è condizionata dalla recente esclusione dal progetto tecnico. Amara conclusione del percorso rosanero di un giocatore importante all’interno del gruppo per esperienza e saggezza ma che, dopo il ritorno in A, ha faticato a recitare un ruolo di primo piano nel cast rimanendo spesso dietro le quinte.

Sulla bacheca esposta in «segreteria» sono visibili anche le valutazioni sui due allenatori rosanero del 2015. Nonostante l’esonero (maturato peraltro dopo una vittoria, lo scorso 10 novembre dopo il successo interno con il Chievo), voto positivo (7) a Iachini al quale va riconosciuta la capacità di avere dato un’identità alla squadra plasmandola a sua immagine e somiglianza sul piano caratteriale. Rimandato, invece, Ballardini. Con il tecnico romagnolo il Palermo ha evidenziato dei progressi dal punto di vista del gioco ma l’impatto del successore di Iachini non è stato incoraggiante come dimostrano le quattro sconfitte rimediate dai rosa nelle sei gare ufficiali disputate alle sue dipendenze. E il pubblico che voto merita? Il Barbera pieno e la curva compatta sono cartoline sbiadite nel tempo ma sospendiamo il giudizio in attesa di nuove risposte nel 2016. L’auspicio è che i tifosi tornino allo stadio e capiscano di avere i requisiti per diventare nuovamente il dodicesimo uomo in campo.

Antonio La Rosa

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