SENZA NUOVI BANDI LA FORMAZIONE PROFESSIONALE SICILIANA VA VERSO LA CHISURA
Il Governo regionale non scioglie i nodi della formazione professionale siciliana. Senza programmazione per gli anni a venire, con lincertezza sulla reale disponibilità finanziaria a copertura della seconda annualità del Piano Giovani, con i rendiconti sui corsi già chiusi che restano inspiegabilmente nei cassetti a marcire e con il vincolo del Patto di stabilità che incombe come una scure, non si mette bene per gli oltre 8000 operatori del sistema formativo regionale.
Dopo aver promesso lennesimo impegno sottoscritto il 5 agosto scorso con associazioni degli enti formativi e sindacati per introdurre misure a sostegno del reddito di un migliaio di esuberi causati dal taglio del finanziamento sulla seconda annualità del citato Piano Giovani, il Governo ha costretto gli enti formativi a correre ai ripari con il contratto di solidarietà difensiva per evitare il fallimento ed il licenziamento del personale.
Sul dibattito innescato dal nostro articolo in ordine allutilizzo del contratto di solidarietà difensiva interviene la Cisl siciliana con il responsabile del settore Formazione professionale di Cisl Scuola, Giovanni Migliore.
A qualche giorno di distanza dall’ipotetica soluzione prospettata dalla Regione sulla vertenza della Formazione professionale – dice Migliore – gli enti convocano le parti sociali per affrontare la crisi e le eccedenze di personale prodotte dalla diminuzione del parametro del contributo regionale per corso, da 129 euro a 117 euro. Non avendo a disposizione altri strumenti per il sostegno al reddito e considerato che la mobilità orizzontale di migliaia di lavoratori non sono soluzioni percorribili, abbiamo dovuto ripiegare sui contratti di solidarietà, ad oggi abbiamo avviato la trattativa per circa 1500 operatori.
Ancora una volta il governo e la sua amministrazione mettono in crisi il settore – commenta lesponente sindacale della Cisl -. E’ indubbio che se la Regione siciliana non programma, nel breve, le attività della prossima annualità con appositi bandi che diano continuità alle attività da iniziare, sarà la fine del settore e nessun contratto di solidarietà potrà dare risposte.
La Formazione professionale siciliana è ormai in emergenza sociale – aggiunge Migliore – se pensiamo che ai lavoratori che usufruiranno dei contratti di solidarietà andranno ad aggiungersi i licenziati, i cassaintegrati e i sospesi senza alcun sostegno al reddito.
Non sono più sostenibili i ritardi dei pagamenti delle retribuzioni, la mancata strutturazione dei servizi per il lavoro, il mancato avvio dellobbligo di istruzione e della nuova formazione di base – rilancia il responsabile regionale della formazione professionale della Cisl Scuola -. Il presidente Crocetta e la sua maggioranza si adoperino a completare la squadra di governo per recuperare i due anni di ritardi e di disastri che ricadono sullutenza e sui lavoratori del settore.
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