Giovani Mpa a scuola di formazione politica Prima lezione: da Carlo Magno a Don Raffaè

«Per me l’autonomia è uno stile di vita, amo l’autonomia come amo la libertà».
Catania, seminario di formazione politica del Movimento per l’Autonomia. La dichiarazione d’amore arriva da un giovane militante di Marsala e farà piacere ai dirigenti del partito del governatore Raffaele Lombardo, che puntano a presentare alle elezioni amministrative di maggio il 25 per cento di candidati under trenta. «Ma qui non cerchiamo candidature – precisa Francesco Colianni, 27 anni di Enna, passione politica trasmessa dal padre Paolo, parlamentare dell’Assemblea regionale siciliana – Un militante dell’ Mpa deve avere una specificità diversa dagli altri: deve conoscere la storia della Sicilia e il suo statuto».

La prima lezione del seminario, che si è tenuta nella sede catanese del partito autonomista sabato scorso, ha avuto per oggetto proprio la storia dell’Isola. «Da Carlo Magno a Raffaele Lombardo» spiega Gaetano Galvagno, 27 anni, di Paternò e coordinatore regionale dei giovani dell’ Mpa. «Nonostante il maltempo (sabato è stato il giorno del ciclone mediterraneo su Catania, ndr) sono venute delegazioni da tutta la Sicilia, in totale siamo una settantina». Ma chi sono questi settanta giovani che, in barba all’ondata nazionale di antipolitica, scelgono di percorrere questa strada? «Ci sono rappresentanti degli organi universitari, semplici militanti, ma la maggior parte sono commissari comunali» aggiunge Galvagno. I commissari comunali, tra qualche mese, dovrebbero diventare segretari. «Faremo il primo congresso regionale ad aprile – continua il coordinatore – e in quell’occasione eleggeremo i segretari locali, attualmente vengono scelti solo per nomina».

Dunque la storia della Sicilia, ma anche il protezionismo, la lotta ai centri commerciali, l’economia dell’Isola all’interno di un quadro europeo, la valorizzazione del territorio. E, soprattutto, l’indipendenza. Di questi temi parlano i giovani dell’ Mpa. «L’indipendenza aiuterebbe a risollevare l’economia regionale. Se ripartissimo da zero, senza debiti e zavorre, la Sicilia potrebbe andare veramente da sola». Galvagno ne è convinto. E come lui, la pensano in tanti. Veronica La Verde, 21 anni, non ha dubbi: «Ho scelto l’ Mpa perché è il partito che sento più vicino». La decisione risale ad appena un mese fa. «Non avevo mai fatto politica prima – continua Veronica – ma di fronte alla proposta dell’assessore provinciale Vito Terrana non ho saputo dire di no. A maggio sarò candidata al consiglio comunale di Campobello di Licata». Sono poche le donne che partecipano alla scuola di formazione, si contano quasi sulle dita di una mano. «È un partito giovane – commenta Veronica – i posti sono pochi e le donne preferiscono rimanere in disparte perché gli uomini si affermano con più facilità».

Alcuni dei giovani presenti hanno già in tasca una candidatura per le amministrative, altri qualche promessa in attesa di conferma. C’è chi, nonostante la giovane età, è già consigliere provinciale. È il caso di Simone Magistri, 27 anni, eletto nel 2008 tra le file del Pdl nel consiglio della Provincia di Messina. Un passato in Azione Giovani, un anno fa ha fatto il salto nel partito del governatore. «Il modo di fare politica del Pdl non mi appartiene» spiega adesso guardando al passato. Altri invece giurano di partecipare spinti solo dalla passione e dall’entusiasmo. «Le nostre rivendicazioni sono no global, come quelle anti G8 del 2001 a Genova, perché mettiamo in discussione il principio del libero mercato – azzarda Carmelo Mannarà, che si definisce un semplice simpatizzante – è un po’ come il Movimento Indipendentista Siciliano che metteva insieme Finocchiaro Aprile e Antonio Canepa». Più filogovernativo è invece Francesco Colianni. «Da quarant’anni non c’era un governo riformista come questo – afferma – l’importante è continuare a stare tra la gente».

La lezione è tenuta dal professore Rosario Sapienza, ordinario di diritto internazionale all’Università di Catania. Lombardo si fa vedere per una decina di minuti, ad inizio mattinata. Ai processi a suo carico i giovani militanti non danno molto peso. «Non sono in questo partito per Lombardo – afferma Marco Failla, 26 anni di Caltagirone – ma per uno scopo preciso: l’autonomia della Sicilia».

Salvo Catalano

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