Gilardino, Zamparini sponsor d’eccezione «Punto ai 200 gol in A, ho entusiasmo»

Voglia, ambizione ed entusiasmo sono caratteristiche che, di solito, identificano nel calcio un ragazzo alle prime armi. Ecco perché sentire parlare di grandi motivazioni da un classe 1982 come Alberto Gilardino che ha segnato in serie A 178 gol e che vanta nella sua bacheca tanti trofei tra cui una Champions League e una Coppa del Mondo, fa un certo effetto. Ed è proprio l’entusiasmo del bomber piemontese l’aspetto che ha «stregato» il presidente Zamparini, arrivato in città per confrontarsi con il tecnico Iachini dopo alcune incomprensioni legate al mercato e soprattutto per presentare allo stadio Barbera il neo-acquisto rosanero: «E’ un fatto straordinario che io sia qui per la presentazione di un mio giocatore – ha esordito il patron – sono molto contento dell’arrivo di Gilardino, un ragazzo di 33 anni del quale mi ha colpito in particolare la voglia di rimettersi in gioco in una città importante come Palermo e in una squadra che spero sia altrettanto importante. Gilardino ha 33 anni ma ha lo spirito di un ventenne, gli auguro di disputare un grande campionato e sono sicuro che lo farà». Il numero uno del club di viale del Fante ricostruisce la genesi di questo colpo di mercato: «E’ stata una scelta in controtendenza rispetto al passato tenendo conto che Toni e Amauri sono arrivati qui a 27 anni, Hernandez e Dybala a 18 ma mi ritengo molto fortunato perché non ci siamo lasciati scappare Gilardino quando si è presentata questa opportunità negli ultimi giorni della sessione estiva. Spero che finisca la carriera a Palermo e che faccia qui ciò che sta facendo Toni a Verona. Sono contento del mercato del Palermo, e a questo proposito ho sgridato Iachini che non dovrebbe esternare le sue sensazioni, e sono convinto che Gilardino sarà molto utile in un reparto nel quale c’è anche un ragazzo come Djurdjevic (in evidenza con una doppietta nella Serbia Under 21, ndr) che sarà il nostro nuovo Belotti».

Con uno sponsor d’eccezione come Zamparini, Gilardino si sente ulteriormente responsabilizzato: «Ringrazio il presidente per le belle parole e anche il ds Gerolin (anche lui presente in salata stampa, ndr). Arrivo a Palermo con grande entusiasmo, si è presentata questa occasione e l’ho colta al volo anche perché volevo continuare a giocare nel campionato italiano. Ho 33 anni ma non li sento, sto molto bene e ho grandissima voglia di fare ottime cose». L’attaccante di Biella, giocatore plurititolato e già affermato nel panorama calcistico nazionale e internazionale, scalpita dal desiderio di lasciare il segno: «La mia priorità è quella di dare il mio contributo e scendere in campo con la massima determinazione – ha aggiunto – in termini numerici, comunque, il mio obiettivo è la quota 200 gol in serie A. E’ stata una trattativa lunga e anche complicata negli ultimi giorni ma sono molto contento che sia andata in porto. Arrivo a Palermo con il bagaglio che mi ha sempre contraddistinto: umiltà, sacrificio e voglia di mettersi a disposizione della squadra».
La scelta di accettare il club rosanero è stata influenzata anche dalle prospettive in chiave Nazionale nella stagione che culminerà con gli Europei: «Io devo solo pensare a giocare e segnare con la maglia del Palermo, poi sarà il ct Conte a decidere. Vazquez? Sono contento che sia rimasto, Franco tra le linee fa la differenza e mi auguro che un giorno possiamo ritrovarci anche in maglia azzurra».

Il presente, in ogni caso, si chiama Carpi, avversario dei rosa domenica al Barbera: «E’ la seconda settimana effettiva di lavoro con la squadra, io mi sento bene fisicamente ma sarà il mister a fare le sue valutazioni. Ci aspetta una gara difficile contro una squadra che si è rinforzata. Non dovremo sottovalutare questa gara e ci stiamo preparando con grande concentrazione». La sfida contro gli emiliani potrebbe essere quella del debutto di Gilardino con il Palermo e potrebbe sancire la pace definitiva tra il giocatore e la tifoseria dopo alcune ruggini del passato: «Quell’episodio fa parte del passato (il riferimento è al gol con il braccio realizzato con la Fiorentina a Palermo il 26 ottobre 2008, ndr), ho pagato con la squalifica ma ho scelto Palermo anche perché il Barbera è uno stadio che, nel bene e nel male, è stato sempre speciale per me. Mi auguro che la spinta dei tifosi possa darmi uno slancio ulteriore alimentando la mia voglia di fare bene».

Antonio La Rosa

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