Giarre, ovvero la tela di Penelope

Giarre vanta un bel primato: quello di esser considerato il primo comune italiano per opere rimaste incomplete. A svelare il dato sono state delle ricerche di qualche anno fa, fatte da un gruppo di architetti milanesi che – dopo aver effettuato diversi sopralluoghi – hanno rilevato la presenza di ben 12 opere incompiute sul territorio giarrese. In proporzione all’estensione del territorio e alla popolazione, si tratta di un vero e proprio record.

Quali sono le cause? Nella sezione Bilancio, infrastrutture e trasporti dei registri delle rendicontazioni dei vari bilanci attinenti agli anni 2004-2005 si può leggere: «Esiguità di risorse disponibili presso gli Enti deputati ad erogare tali finanziamenti, ha determinato l’impossibilità di attivare parte delle opere pubbliche programmate. In particolare: il Palazzo degli uffici comunali, la ristrutturazione dal Palazzo Comunale di via piazza Jolanda, sistemazione piazza Altarello…». E ancora nella sezione Bilancio dell’economia: «Esiguità di risorse disponibili ha indotto l’Amministrazione a privilegiare le attività per le quali è stato sufficiente un finanziamento parziale. Ciò non ha consentito di contribuire al meglio alla valorizzazione del tessuto produttivo, in particolare quello artigianale e commerciale, non riuscendo, a livello locale, a dare sufficiente supporto alle iniziative realizzate dalle organizzazioni di categoria che lo hanno richiesto». Ed infine nella sezione Gestione del territorio: «Esiguità risorse umane disponibili non ha consentito un controllo del territorio efficace. Lavori completamento nuovo tribunale con ritardi determinati dall’esiguità  di risorse e dai tempi decisionali caratterizzati dalla necessità di confrontarsi preventivamente con le autorità statali».

Per dirla non in burocratese i motivi principali sembrano essere due: mancanza di risorse umane e problemi di finanziamenti a livello locale e statale.

In merito il Sindaco di Giarre, Maria Teresa Sodano, ci illustra la situazione un po’ più in dettaglio spiegando che fondamentalmente la colpa è del meccanismo dei finanziamenti adottato per realizzare le opere pubbliche: «Si tratta di finanziamenti parziali. Dunque, è stata investita una certa somma in un primo momento per iniziare una prima parte della struttura. In seguito si sono verificati problemi esterni, quali il fallimento delle imprese o ditte addette alle costruzioni e i ricorsi dei proprietari terrieri in seguito agli espropri dei lotti da loro concessi per l’edificazione delle strutture. Infine, una cattiva gestione del denaro pubblico».

Così, in attesa di una soluzione, sono passati decenni: le opere intanto subiscono un progressivo degrado e ciò comporterebbe maggiori investimenti per il completamento di queste. Soluzioni? Il Sindaco risponde: «È veramente difficile poter completare le varie opere. Non vi sono oneri sufficienti ed il degrado che hanno subito con gli anni rende più difficile la situazione poiché non vi è possibilità di completarle né di abbatterle».

Le speranze che qualcosa possa cambiare sono poche, così il Sindaco conclude con una soluzione creativa: «Sarà proposta una semplice promozione di un percorso conoscitivo delle opere incompiute di Giarre, volta a valorizzarle come memoria del presente».

Graziana Finocchiaro

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