Giarre, nasce la prima società di rugby I dirigenti sono i genitori dei ragazzi

La palla ovale conquista anche Giarre. Merito del progetto della scuola media Macherione che nell’ultimo anno ha avvicinato al rugby circa 25 ragazzi e ragazze. Per dare un futuro a questa esperienza, è nata la società Giarre Rugby, una prima volta per il centro ionico. A fondarla sono stati l’allenatore, Alexis Fresta, 24 anni, metà greco e metà siciliano, giocatore del Cus Catania, e un gruppo di genitori che, nonostante l’iniziale preoccupazione per uno sport che ha fama di essere maschio, si sono lasciati conquistare dall’entusiasmo dei figli. Si parte con due categorie, l’under 12 e l’under 14, con l’ambizione di continuare a crescere fino a formare la prima squadra.

Tuttavia la neonata società è costretta ad emigrare nel vicino Comune di Santa Venerina, dove l’amministrazione ha messo a disposizione il campo sportivo. «È ancora impraticabile per il rugby, ma è già un passo avanti – spiega il giovane allenatore – stiamo cercando degli sponsor per sistemarlo. Almeno con una terra più morbida, perché si sa, in Sicilia avere un campo in erbetta è un lusso». Insieme alla Giarre Rugby, sono interessate altre sei società di calcio alla sistemazione del campo e si cercano sponsor. Alexis è tornato dalla Grecia nel 2011 dopo sette anni. E in Italia si è innamorato del rugby. Arrivato a Giarre, paese di origine di uno dei genitori, ha proposto il progetto per la scuola al professore Arcidiacono, suo vecchio maestro, che ha subito accettato. Per qualche mese gli allenamenti si sono svolti nella palestra e nel cortile della scuola. Poi l’ex amministrazione ha messo a disposizione il campo della frazione di San Giovanni Montebello. «Ho capito che era meglio interrompere i rapporti quando sono stato contattato da un assessore in vista delle elezioni per avere voti», racconta Alexis.

Nell’anno passato il gruppo, di cui hanno fatto parte anche tre ragazzine, ha raccolto esperienze in giro per la Sicilia e per l’Italia: dai giochi della gioventù di Roma ai mini-tornei del Campo San Teodoro di Librino, a quello di beach rugby di Messina. «Abbiamo visto crescere l’entusiasmo negli occhi dei nostri figli – spiega Silvio Bonetti, padre di un bambino di 12 anni e team manager della neonata società – l’ambiente è più pulito rispetto al calcio, non ci sono pressioni per vincere a tutti i costi». Seguendo i ragazzi sul campo, anche tra i genitori si è creato un gruppo affiatato, tanto che alcuni di loro sono entrati nell’organigramma della società: il presidente Salvo Nicotra, il vice Tullio Sciuto, le collaboratrici Beatrice Puglisi e Maria Fichera, l’organizzatrice del terzo tempo Francesca Messina. Proprio il terzo tempo, il tradizionale incontro post-gara, è addolcito dalla condivisione della merenda.

L’anno scorso tra i 25 alunni che hanno iniziato il progetto rugby c’erano anche tre ragazzine. Ma, passando all’under 14 non sarà più possibile per loro allenarsi con i maschi. «È un peccato – spiega Alexis – perché hanno più potenzialità dei ragazzi». Formare una squadra interamente femminile sul modello delle Brigantesse di Librino? «In questo momento mi sembra difficilissimo, ancora a Giarre la mentalità è troppo chiusa per convincere le famiglie a mandare le figlie a giocare a rugby».

L’occasione per conoscere la società e i ragazzi sarà data dalla notte bianca di Santa Venerina, il 24 agosto. In quell’occasione la Giarre Rugby disputerà una partita dimostrativa. Il 27 agosto, invece, riprendono gli allenamenti. Per iscriversi – il costo è di 50 euro per semestre e comprende l’assicurazione, la divisa, il borsone e l’assistenza medica durante le partite – si può contattare il team manager Silvio Bonetti al numero 347 3819281, il presidente Salvo Nicotra al 393 3275399 o iscriversi al gruppo Facebook Giarre Rugby 2013.

 

 

[Foto di Giarre Rugby 2013]

Salvo Catalano

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