Il fenomeno dilagante delle chat è ormai cosa nota. Nessuno può sentirsi immune dall’influenza virtuale che attecchisce soprattutto fra i giovani. Ci siamo chiesti come questo fenomeno è riuscito a svilupparsi, in che luogo e secondo quali criteri. Abbiamo scoperto che a Giarre, negli ultimi anni, si è sviluppato un interesse particolare nel creare forum, sito e chat strettamente legati alla città, completamente gestiti da giovani.
Circa 7 anni fa, nasce una chat, immersa nei canali del famoso Irc, frequentata da pochi ragazzi. In pochi anni la chat di Giarre è riuscita ad accumulare circa 3000 utenti, abitudinari della rete. Abbiamo contattato uno dei moderatori di questa chat, Mario Garozzo, che ci ha mostrato le varie fasi di crescita di questo canale e ci ha svelato qualche segreto sul fenomeno.
Come ha fatto la chat di Giarre ad avere 3000 utenti? È partita da 3 persone.
“Semplice passaparola, niente di più”
La chat è un mezzo di comunicazione molto diffuso tra giovani, come te lo spieghi?
“Le chat sicuramente facilitano l’approccio tra giovani, anche se manca l’impatto visivo. È facile creare confidenza senza che ci si veda, anche perché se una persona non riesci a tollerarla, in chat per esempio è facile eliminarla dai tuoi contatti, mentre di presenza diventa tutto più complicato. Al contrario, se si riesce a intraprendere un rapporto più serio, fatto anche di confidenze, è difficile alimentarlo solo via rete, anche se non posso escludere che accada”
Di cosa parlano i giovani in questa chat?
“Non c’è un argomento particolare, si parla di tutto, solitamente però i ragazzi tendono a prendere questo strumento come luogo per tentare un approccio, cercare un compagno o una compagna. C’è chi usa la chat solo per questa ragione, c’è chi invece non la usa affatto per questo, dipende dalle persone”
L’età media dei vostri utenti qual è?
“Di solito si stabilizza sulla media dei 17 anni, spesso sono liceali. Ci sono pochi universitari”
Spiegaci come funziona la moderazione di una chat.
“Solitamente sono i creatori a essere i moderatori della chat, ma non sempre è cosi. Noi, in questo canale, siamo circa 20 moderatori, ma raramente ci atteniamo al ruolo di moderatore.
Non ce n’è bisogno, perché i messaggi vengono sempre approvati. Tranne nel caso in cui si esprimono volgarità inammissibili, allora l’utente viene subito “bannato” – cacciato, ndr – senza che si possa ripetere l’accaduto. È facile moderare, è più difficile sopportare episodi incentrati su utenti che si permettono di dire cose indecenti, molto volgari, sfociando anche in insulti pesanti. Sono situazioni che riusciamo a controllare, purtroppo frequenti”
Questa chat è stato uno strumento coesivo per i giovani della stessa città?
“Da un certo punto di vista, si. Ha permesso che, fino a qualche anno fa, gli stessi frequentatori di questa chat uscissero insieme, facessero gruppo. Adesso si è persa questa tradizione, ma tutto sommato posso dire che la chat ha creato nuove conoscenze che si mantengono anche al di fuori della rete. Personalmente credo che un rapporto incentrato esclusivamente sulla chat, non possa durare molto”
Credi sia possibile definire i caratteri di una dipendenza dalla chat, prendendo ad esempio questa di Giarre?
“Parlare di dipendenza mi sembra esagerato, forse sarebbe meglio descriverla come abitudine. Fondamentalmente a me piace stare in chat, ma ci sono giorni in cui non sono connesso. Posso farne a meno, ma essendone il moderatore è chiaro come la mia presenza sia richiesta”
Mario ci ha descritto accuratamente il compito di un moderatore, di un assiduo frequentatore di chat, i rischi e gli scopi più comuni degli utenti. Da questa esperienza possiamo asserire che la nostra generazione è inebriata dalla realtà virtuale e complessivamente fa fatica a distinguerla dalle emozioni reali. Il nostro moderatore, in toni lievi, ci fa intendere quanto sia difficile controllare situazioni anomale, come ad esempio le frequenti “violenze verbali” che si commettono anonimamente. Ci fa intuire i piaceri di una chat, purché sia frequentata da amici; la chat di Giarre è interamente dedicata ai giovani e vuole semplicemente essere un mezzo attraverso il quale si attui un normalissimo dialogo. Senza eccessi né abusi.
Lodiamo l’intento del moderatore in questione, ma consapevoli dei pericoli che dietro lo schermo si celano, affermiamo che la rete è assolutamente libera da giudizi, è uno strumento importante ma molto ambiguo. Bisogna stare attenti all’uso che se ne fa.
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