Giardini Naxos, l’aggressione a militante della Lega Lite a causa di un funerale, nessun attacco ideologico

Non un attacco a sfondo ideologico ma una semplice lite sorta a causa di un funerale, culminata con uno schiaffo e qualche spintone. Sarebbero questi i contorni di quanto successo ieri pomeriggio in piazza San Pancrazio a Giardini Naxos, dove una militante della Lega e la madre sono state aggredite da alcuni giovani che stavano partecipando alla funzione religiosa nella chiesa che si affaccia proprio sulla piazza. Il gruppetto sarebbe stato infastidito dalla musica proveniente dall’auto dell’attivista e dal banchetto elettorale. 

«Leva questo banchetto e queste bandiere perché mio nonno si rivolta nella tomba». Sarebbe iniziato così il diverbio, rapidamente degenerato in violenza, sul lungomare della cittadina ionica. A chiedere loro di lasciare la piazza sarebbe stato un ragazzo, sui 30 anni. «Da come mi si è rivolto credo fosse il nipote del defunto – racconta Michela Gassani, una delle militanti leghiste aggredite – Io ho risposto che potevo togliere le bandiere, ma non il banchetto». Di fronte a questa opposizione, il giovane avrebbe avuto una reazione violenta. «Ha distrutto banchetto e bandiere. Poi è venuto contro di me che stavo registrando la scena col mio cellulare, mi ha spinto e ha preso lo smartphone. Ma quella che ha avuto la peggio è stata mia mamma». Secondo quanto riferito a MeridioNews da Gassani, 30enne avvocatessa originaria di Carrara e da cinque anni residente a Giardini Naxos, sarebbero stati in sei ad aggredirle, di cui una donna. «La ragazza ha preso per i capelli mia madre che nel frattempo si era avvicinata a me, un altro l’ha schiaffeggiata. Le hanno preso il cellulare e lo hanno distrutto». Successivamente almeno due degli aggressori sarebbero rientrati in chiesa per partecipare al funerale, mentre le donne hanno chiamato la polizia che è intervenuta. «Quando è finito il funerale, la madre di uno dei giovani che prima ci avevano aggredito ha provato a darmi uno schiaffo davanti ai poliziotti». 

Dal commissariato di polizia di Taormina parlano di un solo schiaffo. Gli autori dell’aggressione sono stati identificati e non risultano avere nessun tipo di legame con gruppi o movimenti politici. Gli investigatori stanno procedendo per violenza privata e danneggiamento aggravato, ma ci tengono a precisare che «non è stato un attacco ideologico», invitando a prestare attenzione al rischio di «strumentalizzazione politica». Si sarebbe trattata di una reazione sproporzionata e censurabile ad alcuni comportamenti di chi era al banchetto. A generarla avrebbe contribuito la musica a un volume che alcuni partecipanti al corteo funebre hanno interpretato come una mancanza di rispetto per il defunto. Secondo i fermati, una delle donne avrebbe risposto alla loro richiesta di togliere banchetto e bandiere con la frase: «Se lo sposto, mica il morto resuscita»

«Ci hanno urlato contro insulti di tutti i tipi, anche razziste a fasciste – racconta Gassani – e quel che è peggio è che alcuni uomini presenti in piazza guardavano e ridevano». Le due donne hanno fatto ricorso alle cure del pronto soccorso di Taormina e hanno ricevuto una prognosi di tre giorni. La polizia ha sentito le vittime dell’aggressione e procede per i reati perseguibili d’ufficio. Le donne si sono infatti riservate di presentare denuncia. Intanto la notizia viaggia sui social, dopo il post del leader della Lega, Matteo Salvini, che ha scritto: «Prendersela con delle donne sole, vigliacchi! Non ci fate paura, ci fate solo pena. Un grande abbraccio, ragazze, anche a nome di tutta la nostra splendida comunità. Nonostante i violenti, nonostante tutto, domenica vinciamo, se ne facciano una ragione»

Salvo Catalano

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