Tornano a Geraci Siculo, antico paese della provincia di Palermo, i beni mobili, i paramenti, gli oggetti preziosi e i beni archivistici del monastero delle Benedettine chiuso due anni fa. Lo stabilisce un decreto del dipartimento dei Beni culturali della Regione siciliana che ha così accolto la richiesta di un comitato cittadino firmata da oltre 700 persone. I preziosi e i documenti erano stati portati via, su disposizione del vescovo di Cefalù, dopo la chiusura del convento.
Era subito nato un comitato per la restituzione dei beni alla comunità «perché li custodisca a perenne memoria storica, come segno tangibile della presenza delle monache benedettine di clausura nel territorio montano delle Madonie». Il braccio di ferro con la Curia è stato ora risolto dalla decisione della Regione di restituire gli oggetti perché siano «mantenuti in uso della chiesa e dei cittadini di Geraci Siculo».
Le opere «devono essere temporaneamente esposte nell’esistente Museo del tesoro della Chiesa Madre». Il monastero delle Benedettine Santa Caterina, di clausura papale, era sorto intorno al 1492 ad opera di un gruppo di “donne ritirate”. Il vescovo ne ha deciso la soppressione nel 2015 perché ormai il convento ospitava ormai una sola monaca.
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