Gela, nasce nuovo giornale: l’editore è il sindaco «Trasparenza non è esclusiva dei Cinque stelle»

Qualche giorno fa ha fondato un partito, che si chiama Sviluppo Democratico. E dalla prossima settimana darà vita – in qualità di direttore editoriale – al giornale del Comune di Gela. Domenico Messinese, sindaco della città da un anno e mezzo, continua a stupire. Il periodico si intitolerà Colonne Gelesi, un doppio riferimento sia al simbolo della città che al modo di suddividere la prima pagina di un quotidiano. Il direttore responsabile sarà il giornalista professionista Salvatore Bartolotta, che già dirige l’ufficio stampa del Comune. Un servizio che non prevede compensi né per Bartolotta né per gli altri colleghi: Fabrizio Parisi, Massimo Sarcuno e il dipendente Sergio Petta. Saranno 32 pagine a colori per una tiratura di 32mila copie, autofinanziate dalla raccolta pubblicitaria curata dagli esperti della società milanese Lime edizioni.

Un’idea messa nero su bianco in una delibera del 21 aprile 2016 intitolata Istituzione del periodico comunale di comunicazione tra amministrazione e cittadini, con la quale la giunta ha accolto la proposta proveniente dalla Lime edizioni «perchè nessun onere è a carico dell’ente». A chi ha criticato l’idea di rivolgersi a una società del nord, da ambienti interni alla giunta trapela che in realtà ci si era rivolti a gruppi di informazione locale ma nessuno ha dato disponibilità, per questo si è preferito rivolgersi a una società consolidata che offre servizi similari per altre amministrazioni come quello di Bollate, passando per Carini e Dalmine.

Un trimestrale che potrebbe persino risultare concorrenziale alle testate già esistenti, visto che si occuperà ovviamente delle azioni della giunta comunale, ma offrirà anche approfondimenti sul lavoro delle commissioni consiliari e temi più generali in ogni caso legati alla città. Per il primo numero ad esempio in prima pagina ci sarà un’intervista a Gaetano Armao, l’ex assessore autonomista che difende il Comune nella questione dei liberi consorzi; poi un progetto editoriale nazionale che sta lanciando il presidente della locale associazione antiracket Renzo Caponnetti, nonché un’altra intervista alla presidentessa del consiglio comunale – in quota Pd – Alessandra Ascia.

«Vero è che il sindaco è l’editore ma ad avercene di editori come lui – assicura il giornalista Bartolotta -. Mai entrato a gamba tesa, mai detto di fargli leggere i contenuti ormai pronti». Trasparenza, diffusione dei contenuti, gratuità: pare di sentire parlare proprio quei Cinque stelle che un anno fa espulsero Domenico Messinese dal M5s. «Anche a Bagheria hanno un giornale come il nostro – chiosa il primo cittadino -. La trasparenza non è un’esclusiva a Cinque stelle. È un obbligo di legge che vale per me così come valeva per le precedenti amministrazioni. È una questione di democrazia, per i pentastellati la trasparenza va invece a convenienza». 

Andrea Turco

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