Gela-Messina, la rissa negli spogliatoi a metà partita Giallorossi: «Intimidazioni». La replica: «Loro violenti»

Il Messina ha presentato un pre-reclamo alla Lega per ottenere il referto arbitrale relativo alla partita col Gela di domenica scorsa (conclusasi sullo 0-0) e richiedere la non omologazione del risultato verificatosi sul campo. La decisione della società peloritana è arrivata dopo quanto avvenuto negli spogliatoi dello stadio Vincenzo Presti durante l’intervallo, ovvero una rissa che avrebbe coinvolto diversi elementi delle due squadre. I giallorossi sperano che la terna arbitrale sia entrata in possesso di altri elementi regolarmente messi a referto. Di sicuro c’è che qualcosa negli spogliatoi è successo e l’arbitro Gabriele Scatena della sezione di Avezzano ha preferito espellere un elemento per parte – Polito tra le fila gelesi e Inzoudine del Messina – quantomeno per provare a sedare gli animi. Tutto quello che è successo, però, ha avuto un seguito nell’immediato dopopartita e non solo, perché i dirigenti hanno subito denunciato pubblicamente quanto era avvenuto tra il primo e il secondo tempo della gara.

Ancora poco chiare le circostanze dell’accaduto, sta di fatto che le società hanno offerto la propria versione dei fatti. «Sono successe cose che non c’entrano niente con il calcio – ha affermato mister Modica subito dopo la gara – gente che è entrata nel nostro spogliatoio e ci ha intimorito. La ripresa è stata fortemente condizionata e credo che espellendo Polito e Inzoudine l’arbitro abbia preso due a caso per cercare di placare gli animi. Peraltro mi dà fastidio perdere Yvan, un ragazzo educato che sa dire solo buongiorno e arrivederci». Dello stesso avviso anche il presidente dei peloritani Pietro Sciotto: «Abbiamo giocato un primo tempo eccezionale. Negli spogliatoi sono successe cose gravissime nei nostri confronti, con il solo intento di tagliarci le gambe: abbiamo rischiato cose molto pesanti, ma non voglio discuterne oltre perché sono un uomo di calcio. Certo, è un fatto gravissimo, ci hanno intimorito e non eravamo tranquilli, perché abbiamo rischiato la nostra incolumità». Insomma, secondo il club messinese, a iniziare il comportamento antisportivo sarebbe stato il Gela.

Parere ovviamente contrastante quello della società nissena. Il club biancazzurro, infatti, ha affidato a una nota ufficiale la propria versione dei fatti: «Ha veramente dell’assurdo quanto dichiarato ai quattro venti dalla dirigenza del Messina. Dichiarazioni fuori luogo e prive di ogni fondamento che meritano una dura replica da parte del Gela Calcio e anche la promessa di adire le vie legali per difendere l’immagine del club biancazzurro che sin qui ha sempre mantenuto livelli altissimi di accoglienza e rispetto per gli avversari». Dopo questa premessa, la società gelese è entrata nel merito della vicenda: «I dirigenti del Messina dovrebbero sapere che tutto è iniziato con il comportamento antisportivo e violento di un loro tesserato all’interno del tunnel degli spogliatoi nei confronti sia del nostro team manager che di un nostro giocatore alla fine del primo tempo. Lo stesso team manager ha subito un trauma alla testa ed è stato costretto a ricorrere alle cure mediche».

Le cose, però, non si fermerebbero qui: «Il nostro presidente – prosegue la nota – è stato anche spinto dal massaggiatore della società giallorossa all’interno dei loro spogliatoi. Davanti a tale atto di violenza in casa nostra, il resto della dirigenza non poteva di certo stare a guardare. Alla fine di tutta questa assurda vicenda, però, non si spiega come mai al termine della gara non sia praticamente accaduto nulla». Insomma, le indagini sono in corso e per conoscere il finale di questa storia non resta che attendere che il giudice sportivo si esprima in proposito.

Luca Di Noto

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