La battaglia di Gela per abbandonare Caltanissetta è già favola. Nel senso più letterale del termine. A realizzarla, in un breve video in cui il capoluogo nisseno compare nelle vesti di una strega rossa di rabbia per la sconfitta, è il gruppo Facebook Gelensis Populus, tra i più impegnati nella campagna indipendentista. Anche se proprio di autonomia Gela rischia di averne ben poca, come ricorda un altro utente attivo sui social, Giuseppe Carnevale: «A torta sa mangia cu cumanna, chista è a virità».
Nella piazza virtuale gelese, non si parla d’altro. Ma al di là dell’entusiasmo, c’è da attendere e da definire. La legge regionale numero 15 del 4 agosto 2015, intitolata Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane, all’articolo 44 recita che «nell’ipotesi di variazione territoriale, il governo della Regione presenta all’Assemblea regionale siciliana il disegno di legge che prevede le modifiche territoriali ai liberi consorzi comunali e alle città metropolitane». Prima di festeggiare l’annessione con Catania, Gela deve quindi attendere questo passaggio. Ancora una volta i destini della città passano, in parte, da Rosario Crocetta. E bisogna definire servizi e competenze.
In pochi sul web però hanno reagito con ponderazione. I commenti di giubilo, numerosi sulle principali pagine Facebook, come Rigenerare Gela e Gela brainstorming, davano già per fatta l’unione con la città etnea. Filippo Franzone, presidente del Consorzio per lo sviluppo dell’area gelese, protagonista da anni in questa battaglia, ha ringraziato il popolo. C’è stato chi, come Daniele Giardino, ha subito provveduto a modificare la pagina Wikipedia di Gela, dando già per acquisita la nuova provincia etnea. Immediatamente ripreso da Marco Dioniso Kakoliris. «Ok festeggiare – scrive – però un conto è vandalizzare continuamente la pagina Wiki. Insomma, il consiglio ha votato ma adesso spetta alla Regione emanare l’atto, fino a quel momento Gela sarà de facto con Caltanissetta, quindi evitiamo di modificare impropriamente la pagina Wiki. Nel frattempo ho fatto apporre una settimana di blocco».
Altri, come Carmelo Strabone, provano a prenderla con ironia. In attesa dell’imminente decisione di Niscemi, e commentando l’autocandidatura del sindaco Francesco La Rosa al vertice del prossimo ente di riferimento, Strabone gioca col cognome del primo cittadino niscemese. E, facendo riferimento al noto presentatore della tv Antenna Sicilia Salvo La Rosa, commenta «La Rosa sindaco e Litterio assessore». E torna a farsi sentire anche l’ex assessore Fabrizio Nardo, che auspica «un progetto di integrazione e sviluppo territoriale elaborato e condiviso tra tutte le amministrazioni interessate». Intanto in piazza Umberto, nel centro di Gela, qualcuno ha già fatto spuntare u liotru.
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