Non di certo una cravatta fa la serietà di una persona. Lo ha detto Massimo Milani icona gay palermitana, durante la presentazione del Gay Pride, questa mattina, nella sala Onu del teatro Massimo di Palermo. E, in effetti, è difficile dargli torto. Le sue parole sono una risposta a quanti si ‘scandalizzano’ dinnanzi ad una sfilata, tradizionalmete, trasgressiva e festosa, ideata in difesa dei diritti degli omosessuali e di tutta la comunita Lgbt (Lesbo, gay, transex, bisex).
Bentornato Palermo Pride, e questanno, stando alle parole degli organizzatori ospiterà più di 100mila persone. La parata si terrà il 22 giugno mentre dal 14 al 23, i cantieri della Zisa faranno da cornice ad una serie di eventi e concerti in programma.
Alla presentazione di stamattina, c’erano, tra gli altri, il sindaco, Leoluca Orlando e il dirigente generale dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, Alessandro Rais, che ha portato le scuse del governatore, Rosario Crocetta, assente dalla conferenza stampa per altri impegni. Presente anche lattrice messinese, Maria Grazia Cucinotta, madrina del Pride palermitano. Silenzioso e seduto in prima fila, anche il presidente della Provincia, Giovanni Avanti.
Un boa di piume, dal colore rosa accesso, indossato da chi ha preso la parola, ha caratterizzato i numerosi interventi della mattinata. Le associazioni lgbt e gay, come il presidente nazionale dellArci gay, hanno tenuto a sottolineare che “la politica deve riconoscere i diritti degli omosessuali, dei matrimoni gay e delle coppie di fatto.
In abito e con la cravatta ma, avvolto dal boa con le piume, il sindaco Orlando: “Ci candidiamo ad essere Capitale europea della Cultura – ha detto il primo cittadino -, e questo è un contributo perché Palermo venga riconosciuta per quello che è, una capitale che riconosce i diritti di ognuno senza se e senza ma”.
Il sindaco ha ricordato il contributo di 10 mila euro che stanzierà il Comune a favore del Pride. E si è soffermato sul triste caso di omofobia subito da due medici omosessuali, avvenuto qualche giorno, fa allinterno di una banca, quando al culmine di una discussione animata con l’impiegata, sono stati apostrofati con frasi offensive riferite alla loro sessualità.
“Il comportamento di singoli non può certamente sfregiare l’immagine di una città che non vuole essere soltanto una città che accoglie e tollera, ma vuole essere una città nella quale si possa essere diversi e uguali”.
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