Al liceo scientifico Galileo Galilei è una giornata di fuoco. Alcune centinaia di studenti sono barricati in cortile, nel tentativo di entrare nell’istituto con l’obiettivo dichiarato di occupare la scuola. O, quantomeno, di dichiararne l’autogestione. L’esito della mattinata è ancora da scrivere, ma il risveglio di oggi arriva dopo una serata piuttosto complicata: nel corso di un’assemblea che si è tenuta ieri durante le lezioni, i ragazzi hanno deciso per un’occupazione che sarebbe dovuta partire nel tardo pomeriggio di ieri. Di fronte alla sede centrale dello scientifico – in via Vescovo Maurizio, al di là della circonvallazione – secondo quanto riferito dai giovani attivisti si sono dati appuntamento circa in 600. In attesa che i docenti, impegnati in alcune attività pomeridiane, uscissero. A quel punto la situazione sarebbe precipitata: «Eravamo fuori e assolutamente pacifici – racconta una studente – ma, quando ci hanno visti, i professori si sono chiusi dentro e non sono più usciti».
A quel punto, dopo qualche momento di nervosismo, sarebbero arrivate le forze dell’ordine. «Noi non volevamo sequestrarli dentro la scuola, non abbiamo fatto nulla – continua la giovane – Ma la Digos li ha scortati fuori e ci è stato impedito di entrare». Una situazione che non si è sbloccata per tutta la serata – tra auto di polizia e carabinieri a presidiare i cancelli – e che ha costretto gli adolescenti a rimandare a questa mattina le attività di protesta. Il risultato, però, non è stato diverso. «È una mattinata complicata – dicono dalla scuola, contattati da MeridioNews – Non possiamo parlare, stanno provando a fare occupazione». «Quello che sta succedendo qui è incredibile – aggiunge un altro studente – Ieri sera le forze dell’ordine hanno impedito la nostra manifestazione, stamattina veniamo fotografati da agenti di polizia in borghese mentre tentiamo di fare valere i nostri diritti».
La situazione è rimasta in divenire per metà mattinata. Gli studenti sono rimasti seduti prima in cortile e poi in palestra, mentre alcuni rappresentanti – megafoni alla mano – annunciavano di non volere desistere. Secondo quanto si apprende, le motivazioni dei galileiani sono diverse da quelle che hanno spinto i compagni del liceo Principe Umberto e dell’istituto tecnico Archimede ad agire nello stesso modo, nei giorni scorsi: se per i loro coetanei la protesta riguardava la mancanza di spazi adeguati allo svolgimento delle attività didattiche e l’opposizione, sul piano nazionale, all’alternanza scuola-lavoro, per gli studenti dello scientifico le richieste erano dirette alla dirigenza e molto pratiche.
La possibilità, in prima istanza, di avere delle aule in autogestione in orario pomeridiano all’interno dell’istituto. In seconda battuta, la richiesta di visionare i verbali relativi ad alcuni progetti formativi proposti al Galileo Galilei. E, infine, la modifica al regolamento del liceo, secondo il quale non è possibile avviare raccolte di firme tra gli studenti senza l’autorizzazione del dirigente scolastico. Tutte questioni rispetto alle quali, nei prossimi giorni, dovrebbero esserci sviluppi. Per domani, intanto, pare sia stata autorizzata una mattinata di autogestione. I rappresentanti d’istituto – compreso chi era contrario alla protesta di oggi – incontreranno la preside Gabriella Chisari al termine dell’orario scolastico.
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