PROTAGONISTI GLI OPERATORI DEL SETTORE CHE IN TUTTA LA SICILIA HANNO AVVIATO FORME DI PROTESTA DEMOCRATICA PER ESTERNARE IL DISAGIO ECONOMICO E IL DRAMMA IN CUI E PIOMBATO IL SETTORE. I GOVERNANTI REGIONALI PARLANO, PARLANO, PARLANO…E DIECI MILA FAMIGLIE SONO AL COLLASSO. E FRA QUALCHE MESE SENZA LAVORO. LINTERVISTA AL COORDINATORE REGIONALE DEL SINDACATO AUTONOMO DI BASE.
Ed è giunta lora dellazione nel settore della Formazione professionale siciliana. Prima o poi doveva succedere, con i fuochi incrociati delle ultime settimane. Dopo le continue esternazioni dellassessore Nelli Scilabra sui pagamenti agli enti formativi che tanto clamore hanno suscitato, alimentando malumore tra i lavoratori, in diverse parti della Sicilia hanno preso corpo forme di protesta e di sciopero tra gli operatori.
Ultima in ordine temporale il presidio di otto giorni dei dipendenti dello Ial Sicilia, iscritti e supportati dal sindacato autonomo Cobas, davanti i cancelli dellassessorato regionale alla Formazione professionale di Viale Regione siciliana.
A prescindere dalle rivendicazioni dei lavoratori del più grande ente dellIsola, che affronteremo più avanti, vi è un fattore che accomuna tutte le proteste, come quella attuata in tutte le sedi dellEnfap della Sicilia nei giorni scorsi, o le assemblee dei dipendenti dellInterefop di Palermo, il mancato pagamento degli stipendi maturati. La questione è sempre la stessa, la contrapposizione tra lassessore alla Formazione professionale e gli enti formativi.
La prima sostiene di aver erogato il venticinque per cento a tutti gli enti formativi in Sicilia. Gli enti si difendono chiedendo allesecutivo regionale ed allamministrazione regionale, chiarezza sui pagamenti e la pubblicazione dei beneficiari e delle somme ricevute.
In questo gioco al massacro mediatico ci sta tutto e di più, i ritardi degli uffici, linadeguatezza della dottoressa Corsello nella gestione delle procedure amministrative del settore formativo, lincapacità del Governo regionale e della Scilabra di garantire la regolarità dei pagamenti, di rispettare gli impegni assunti e sottoscritti in diverse occasioni con le parti sociali, lincompetenza nel programmare un futuro sistemico e concreto per dieci mila lavoratori del sistema formativo regionale.
Sulle ragioni del presidio dei lavoratori dello Ial Sicilia e sulle assemblee promosse tra i lavoratori dellInterefop ne abbiamo parlato con il coordinatore della Formazione professionale del Cobas regionale, Maurizio Galici.
Galici, un presidio dei dipendenti dello Ial Sicilia, perché?
Dopo le vicissitudini che hanno riguardato lente di formazione, prima de finanziato per gravi irregolarità amministrative e contabili e poi riabilitato dalla sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana (Cga) di Palermo, i lavoratori hanno subito la peggio, costretti a pagare il conto della guerra tra ente e assessorato non lavorando e non ricevendo alcunché.
Che iniziative avete assunto come sindacato autonomo a sostegno delle ragioni dei dipendenti dello Ial?
Abbiamo messo in mora lente per la copertura dei mesi non retribuiti a partire da settembre 2013. Lo Ial non ha collocato in sospensione i propri dipendenti nel periodo di stallo dovuto allattesa della sentenza del Cga ed è rimasto un vuoto retributivo.
Galici, sostenente la protesta davanti lingresso dellassessorato alla Formazione professionale dei vostri iscritti, cosa rivendicate allassessore Scilabra e alla dottoressa Corsello?
I lavoratori chiedono lo sblocco dei pagamenti arretrati ed il passaggio al Ciapi di Priolo. Allinterno della procedura di trasferimento allente formativo di proprietà della Regione siciliana, attraverso il progetto Prometeo, il Cobas contesta allassessore ed al dirigente generale al ramo il mancato rispetto del Contratto collettivo di lavoro della categoria e le leggi in vigore. Difenderemo il rapporto di lavoro a tempo indeterminato nel passaggio al Ciapi ed il rispetto di tutti i livelli e profili professionali, che in Prometeo sono calpestati.
Galici, il Cobas Formazione professionale ha avviato la vertenza anche a sostegno dei dipendenti di un altro ente formativo, lInterefop, quali i punti critici?
Siamo fortemente preoccupati per la drammatica situazione dei lavoratori dellInterefop, che ad oggi hanno maturato nove mensilità più la tredicesima dellanno 2013, alle quali aggiungere, una mensilità pregressa relativa al 2010 e lo stipendio del mese di gennaio 2014 già maturato. Nonostante questo stato di cose, sottolineo come con senso di responsabilità i lavoratori continuino a garantire allente, lo svolgimento del proprio lavoro nel solo interesse degli allievi e del futuro lavorativo.
Cosa proponete?
Abbiamo scritto allassessore Scilabra chiedendo listituzione di un tavolo congiunto con lEnte al fine di avere un riscontro oggettivo riguardante i finanziamenti che lInterefop deve ancora ricevere dallamministrazione regionale e contestualmente la verifica dello stato delle procedure attivate dal datore di lavoro per il recupero delle somme spettanti.
Quali iniziative avete attuato?
Da venerdì 7 febbraio abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale al quale seguirà il prossimo 11 febbraio una giornata di sciopero di tutto il personale Interefop, in attesa che giunga il confronto fra le parti interessate attraverso il tavolo tecnico che abbiamo richiesto.
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