Galici (Cobas): “Dal Ciapi solo illusioni”

NON SI PLACANO LE POLEMICHE CHE VEDONO SUL BANCO D’ACCUSA L’ENTE DI FORMAZIONE SIRACUSANO DI PROPRIETA’ DELLA REGIONE SICILIANA

Non c’è pace per il Ciapi di Priolo che di questi tempi pare non azzeccarne una. Vibrante la protesta del sindacato autonomo Cobas Formazione ‘Scuola Lavoro’.

In una lettera diretta ai vertici del Ciapi, contestato l’operato dell’ente strumentale del Governo regionale che mostrerebbe gravi lacune in fase organizzativa e propedeutica all’avvio delle attività formative le cui criticità emergerebbero, nella loro drammaticità, proprio in questi giorni, dedicati alle convocazioni degli operatori.

Sotto mira torna il presidente Egidio Ortisi ed il direttore generale Luciana Rallo. Con l’avvio delle attività del progetto ‘Prometeo’, difatti, si è alzato un polverone da parte dei lavoratori cosiddetti ‘idonei’ ed inseriti in graduatoria per essere avviati al lavoro.

“Prosegue lo stato di agitazione – dichiara Maurizio Galici, coordinatore regionale del settore Formazione professionale del Cobas – sembrava l’avvio tanto atteso dai lavoratori, ma così non è stato. Registriamo ancora una volta solo illusioni”.

“La scelta della sede e della materia oggetto di insegnamento non appare legata al fabbisogno del territorio – spiega Galici – e sarebbe effettuata senza alcun vincolo di professionalità, senza alcuna garanzia di qualità nell’erogazione dei percorsi didattici e con un impegno orario che appare non superare le 460 ore. Questo significherà che per la parte rimanente sarà pagato con ore di disposizione”.

“La verità è che la libertà di scelta cela la mancanza di organizzazione da parte del Ciapi – tuona Galici – che non ha neanche contezza dei profili funzionali del personale convocato”.

“Contestiamo, inoltre – aggiunge il sindacalista del Cobas – il fatto che contestualmente alla scelta della sede e della materia non ci sia la contrattualizzazione dei lavoratori”.

“Si era detto che i corsi sarebbero stati avviati per una decina di giorni e poi sospesi con riconoscimento delle ferie al personale interessato – aggiunge Galici – e invece i corsi partiranno pare entro la metà del mese di settembre. Aspetto che in tante riunioni non è mai stato chiarito”.

“Ed allora – evidenzia Galici – se non era prevista al firma di alcun contratto non sarebbe stato più opportuno, forse, attivare via internet la scelta anziché fare spostare mille e 415 a Priolo a centinaia di chilometri di distanza dal luogo di residenza?”.

Il sindacalista si sofferma poi su un aspetto che lascia sbigottiti. Difatti pare che il Ciapi abbia consegnato ai lavoratori convocati copia del contratto firmato dall’ente, ma senza la specifica della data di inizio della prestazione.

Riportiamo per chiarezza il passaggio del contratto oggetto di contestazione da parte del Cobas.

Articolo 4 – Decorrenza del contratto

“Il contratto è a tempo determinato, avrà una durata di mesi sette (7) e decorrerà a far data dall’accreditamento del finanziamento da parte della Regione siciliana”.

“Leggendo l’articolo 4 del contratto – riferisce Galici – non c’è alcuna certezza e appare come se la Regione siciliana non avesse ancora accreditato il primo acconto al Ciapi. Mi domando: il Ciapi ha chiesto il primo acconto?”.

“Rimane lo stato di agitazione che abbiamo dichiarato giorni addietro – manifesta l’esponente sindacale – e lamentiamo il mancato rispetto di alcune parti del contratto che prevedono il godimento delle ferie, diritto previsto dal Codice civile che non sembra garantito dalla previsione contenuta nel successivo articolo 8 del contratto. Pertanto, chiediamo il Ciapi di rivedere i criteri e di farsi carico del rispetto del contratto di lavoro e delle norme di legge in merito e consideriamo il contratto nullo perché ha una procedura di finanziamento che a monte dovrebbe essere già superata”.

“Se questa regola si dovesse estendere anche a tutti gli altri enti di formazione – afferma Galici – i lavoratori sarebbero tutti licenziati. Il Ciapi viola la regola di avviare le attività sotto la sua responsabilità, come accade per gli enti di formazione chiediamo che anche il Ciapi faccia allo stesso modo”.

“A noi non piace la retorica del bisogno – conlcude Galici – preferiamo la difesa del diritto usando gli strumenti sindacali e legali. Chiediamo pertanto, il corretto rispetto degli impegni presi, rispetto che reclamiamo con forza riservandoci di intraprendere più’ incisive azioni di lotta”.

Nota a margine

Saranno in 152 i tutor convocati presso la sede di Palermo del Ciapi per il prossimo lunedì 28 luglio.

Mentre prosegue la ‘chiamata’ dei formatori presso la sede di Priolo dell’ente formativo di proprietà della Regione siciliana, ai 91 già convocati nei giorni 24 e 25 luglio si aggiungeranno altri 151 formatori sempre per il prossimo lunedì. Continuano a restare segrete le sedi di lavoro.

Stranamente, difatti, il Ciapi non ha ancora pubblicato le città dove si svolgeranno i corsi di formazione, le sedi di lavoro e le tipologie corsuali previste per il rilascio delle qualifiche.

Giuseppe Messina

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