«Emiliano è stato fermato mentre stava andando in ostello, dopo le manifestazioni. Sappiamo che sta bene, siamo in contatto con lui, ma al momento non è stato autorizzato nemmeno per poter parlare al telefono con la sua famiglia». Giacomo Minore, segretario del circolo di Rifondazione Comunista di Partinico, è in apprensione da quando il 30enne militante Emiliano Puleo è stato arrestato ad Amburgo, dopo le manifestazioni contro il G20.
Al momento si è in attesa del pronunciamento del tribunale tedesco sulla richiesta di riesame, presentata dagli avvocati che stanno seguendo il caso del giovane partinicese. «Entro 14 giorni dal fermo il giudice deve pronunciarsi – spiega Minore -. Emiliano si trova nella prigione di Billwerder, insieme ai due catanesi arrestati e a un genovese». Della tutela degli arrestati italiani e in generale degli internazionali si occupa anche il legal team tedesco messo a disposizione dal partito della Linke: non si conoscono ancora i specifici capi di imputazione per ciascuno, ma tutti i fermati di Amburgo sono accusati di di tentate lesioni, concorso in atti teppistici e tentativo di sovvertire l’ordine dello stato.
Della vicenda specifica di Emiliano si sono interessati tra gli altri il deputato di Sinistra Italiana Erasmo Palazzotto e l’ex assessore del Comune di Palermo Giusto Catania: quest’ultimo nelle scorse ore si è rivolto direttamente al capo del governo Paolo Gentiloni e al ministro degli Esteri Angelino Alfano. Scrivendo che «se in Germania fosse stato arrestato, senza alcun motivo e senza alcuna prova di reato, un militante del vostro partito avreste permesso simile trattamento? Avremmo dovuto assistere a questo imbarazzante silenzio da parte del governo italiano? Oppure il fatto che l’arrestato sia un militante comunista, trattenuto dopo aver protestato legittimamente contro il G20, rappresenta un motivo valido per il vostro disinteresse nei confronti di un italiano detenuto ingiustamente?».
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