Impiegati nel settore cavallo di ritorno. Dopo aver rubato diversi motorini, soprattutto nel parcheggio del centro commerciale La Torre, a Palermo. Era questa l’attività di una banda smantellata durante un’operazione comincia all’alba dai carabinieri della compagnia di San Lorenzo. Un lavoro redditizio, secondo gli inquirenti, che stimano il ricavo giornaliero dei dieci componenti del gruppo in circa duemila euro al giorno.
Il metodo era semplice. I delinquenti rubavano i motorini e poi chiedevano ai proprietari una somma di denaro in cambio della loro restituzione. Il cosiddetto cavallo di ritorno. Grazie alle telecamere di videosorveglianza installate nel parcheggio del centro commerciale, i carabinieri hanno potuto ricostruire le abitudini dei componenti della banda. I ladri arrivavano anch’essi in motorino e procedevano a un sopralluogo. Dopo aver scelto il mezzo da rubare, uno di loro vi saliva a bordo, rompeva il bloccasterzo e lo guidava spinto dal complice.
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«Dall’analisi congiunta delle denunce dei furti dei motocicli e dei successivi , spesso incredibilmente tempestivi rinvenimenti, si comprendeva inequivocabilmente come le vittime dei furti, oltre ad essere state derubate, si ritrovassero coinvolte in un vortice di eventi, puntualmente culminante nella restituzione del veicolo in seguito al pagamento di una somma di denaro», spiegano gli inquirenti. La conferma sarebbe arrivata proprio dai proprietari dei mezzi rubati, «non senza iniziali reticenze e timori», ormai rassegnati a questo metodo.
A questo business, alcuni indagati avrebbero accostato anche la produzione, il traffico e la detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Il tutto da novembre 2013 a marzo 2014, periodo in cui sono state svolte le indagini. I carabinieri hanno recuperato 14 motorini non riconsegnati e documentato circa 50 episodi di spaccio di hashish e cocaina. Un circuito parallelo di furti e droga, quindi, in cui gli indagati si sarebbero ritagliati «uno spazio importante negli ambienti delinquenziali cittadini – continuano gli inquirenti – detenendo il monopolio dei furti di motocicli nei quartieri San Giovanni Apostolo, Uditore e Cruillas e rappresentando, d’altro canto, un costante punto di riferimento per alcuni consumatori di hashish e cocaina nel quartiere Cruillas».
Nei confronti della banda sono state emesse dieci misure cautelari: sette in carcere e tre agli arresti domiciliari. Emesse dal giudice per le indagini preliminari Nicola Aiello, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo, che indaga sui casi. Il fascicolo a carico dei dieci comprende a vario titolo le accuse di furto aggravato, ricettazione ed estorsione, oltre a quelle per droga.
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