Freddo, perché ne sentiamo più di quello reale Come sopravvivere alle esagerazioni da social

Puntuali come sempre, insieme a ogni evento o cataclisma degno di nota che colpisce il nostro Paese, arrivano gli opinionisti social che, freschi di master conseguiti presso i vari canali accreditati (Wikipedia, Youtube, Superquark, ecc.) dicono la propria sui più disparati argomenti: dalla sicurezza ferroviaria ai terremoti, passando per vaccinazioni, Costituzione e immigrazione. In questi giorni è il momento del grande freddo.

Così gli aspiranti climatologi, tralasciate un attimo le rubriche di Focus sul global warming, si stanno dando un gran da fare per colmare eventuali lacune e farsi trovare preparati agli accesi dibattiti che, già da qualche giorno, inondano il web. Ecco qualche dritta per evitare eventuali figuracce in rete. 

Innanzitutto chiariamo che quando si parla di temperatura spesso si fa riferimento, oltre che alla temperatura effettiva dell’aria misurabile con i comuni termometri di casa, anche a quella percepita dal corpo umano. Quest’ultima temperatura, in inverno, è sempre molto più bassa rispetto a quella reale per un fenomeno noto come effetto wind chill che, a causa della velocità del vento, fa sì che la temperatura avvertita dal nostro corpo sia notevolmente inferiore a quella dell’aria. Se quindi, in base alle condizioni del vento, il nostro organismo avrà una sensazione di freddo paragonabile, per esempio, a – 10°C, ciò non vorrà dire che la temperatura dell’aria è effettivamente di dieci gradi sottozero. Non ci sarà da stupirsi, infatti, se guardando il termometro, vedremo che esso sfiora appena gli zero gradi celsius mentre invece noi siamo sepolti sotto una coltre di vestiti degna della più estrema spedizione in antartide. 

Ci teniamo anche a tranquillizzare chi è già in procinto di montare le catene all’auto posteggiata in centro a Palermo, nel timore di non poterla più spostare, che le tempeste di neve cui i media si stanno riferendo in queste ore, sono relative ai rilievi montuosi siciliani, in particolare il massiccio madonita, i Nebrodi e ovviamente l’Etna. Sulle Madonie la quota neve si attesterà a circa 300-400 metri di altitudine imbiancando non solo le vette delle montagne ma anche i paesi pedemontani. Nella località sciistica di Piano Battaglia potrebbe essere superato anche il metro di neve, per la felicità di appassionati fotografi e amanti delle ciaspolate. Sull’Etna, invece, specialmente sul versante nord, si attendono temperature molto rigide e abbondanti nevicate che daranno un ulteriore slancio alla già avviata stagione sciistica.

Poiché sono diversi i parametri fisici di cui tener conto, gli esperti sono tuttora al lavoro per definire un corretto modello di previsione. Come accaduto la sera di Capodanno di due anni fa, il 31 dicembre 2014, non sono da escludere delle locali spolverate anche nei centri città e sui litorali della regione, ma è bene precisare che anche in questa ipotesi si tratta di fenomeni di breve durata per cui è davvero improbabile che possano essere pregiudicate la viabilità e la sicurezza stradale. In ogni caso è bene ricordare, soprattutto data la coincidenza di tale perturbazione con la festività dell’Epifania, di osservare la massima prudenza alla guida specialmente nelle strade di montagna e dell’entroterra della regione.

Michela Costa

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