Forse Filippide smarrì la strada, chiedendosi come potesse la tartaruga superare la lepre

Con l’Italia in testa, scusate la sindrome, post elettorale, da slogan, si apre il nuovo aggiornamento: Sergio Russo ne E’ l’Italia che va…, fra Bertrand Russel e Ron, ha rivolto tredici domande al professore Schininà, docente di Storia contemporanea, sulla situazione politica italiana: di quest’ultimo il merito e la pazienza delle risposte.

Miky Agresta e Chiara Zappalà, qualche pixel in giù, con Saussure prima e dopo Saussure ci parlano della conferenza di linguistica tenutasi nella sede di Santa Teresa. L’articolo, a doppia firma, duale, proprio in onore della cifra, binaria, saussuriana, è anche spunto di riflessione su cosa siamo e cosa potremmo essere, nell’ambito della grande scuola di linguistica del Meridione.

Conclusa la rassegna cinematografica in lingua originale presso la sede ragusana della Facoltà , è tempo di bilanci. Gabriella Massara propone un AMENIC: 30 e lode! Se il titolo alla Man Ray vi incuriosisce, fateci una capatina cliccandoci su. Magari la commissione non è d’accordo sul voto, in tutti i casi discutiamone.

Sullo scontro di civiltà del professor Abdelkarim Hannachi è un invito ad un dialogo serio, consapevole, civile, non manicheo. Il dialogo, che non potrà mai essere somma algebrica di due monologhi, è proprio quello che vogliamo. Al lettore la parola.
Gianni Raniolo ha finalmente avuto requie. Il suo incessante vagolare da ibleo errante ha conosciuto la gradevole sosta di una serata a teatro. Piccoli crimini coniugali è il titolo dell’articolo e della pièce in scena nella splendida cornice del Teatro Comunale “Vittoria Colonna”: non una recensione, o almeno,non solo quella…

Ed infine, Ecce Pirandello! Maria Francesca Terranova ci parla dell’ultimo saggio del professore Sichera, docente di Letteratura contemporanea, sul maestro di Girgenti. Illuminato da Pascal, Schopenhauer, Leopardi e Nietzsche,  supportato dalle profonde conoscenze teologiche e dal metodo gadameriano, il saggio pone al centro dell’opera pirandelliana l’invadente iconologia cristologica .

Così è, o almeno ci pare